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Hamilton insegue Schumacher anche in MotoGP: “Ma che onore essere nella scia di Vale”

Il fuoriclasse della Mercedes rincorre i sette titoli del grande Michael e come il tedesco prova l’emozione di guidare MotoGP: “Non credevo che una cosa del genere potesse nemmeno realizzarsi, non vedo l’ora di rifarla”.
A cura di Valeria Aiello
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Era qualcosa che desiderava da tempo, ma che credeva non potesse mai realizzarsi. Lewis Hamilton ha girato su una MotoGP al Ricardo Tormo di Valencia, scambiando la sua Mercedes di Formula 1 con la Yamaha di Valentino Rossi, prima completando alcune tornate in solitaria e poi nella scia del pesarese. Una giornata storica per il motorsport, visto che i precedenti si contano sulla punta delle dita. Se di iridati del motociclismo che hanno provato una monoposto ne esiste più di qualcuno – senza scomodare John Surtees (l’unico pilota capace di conquistare un titolo di Formula 1 dopo i sette vinti sulle due ruote) basta infatti ricordare che anche il Dottore è stato protagonista di una serie di test con la Ferrari nei primi Anni 2000 – ad essere passati da una F1 a una MotoGP sono soltanto in due: l’ultimo in ordine di tempo è appunto Hamilton, mentre il primo, e fino a lunedì scorso unico campione di automobilismo ad aver provato un prototipo, è stato Michael Schumacher.

Valentino Rossi e Lewis Hamilton insieme in pista a Valencia / MotoGP..com
Valentino Rossi e Lewis Hamilton insieme in pista a Valencia / MotoGP..com

Hamilton insegue Schumacher anche in MotoGP

Sono infatti in pochi a ricordare che l’ex ferrarista completò addirittura due test su una MotoGP, il primo nel 2005 al Mugello e il secondo nel 2007 a Valencia, sempre su Ducati. Quest’ultimo, tra l’altro, su una moto identica a quella di Casey Stoner, con anche il numero 27 dell’australiano sul cupolino. Ebbene sì, il tedesco è stato il primo eroe delle quattro ruote ad aver provato una moto del Mondiale. “Un grande divertimento – disse Schumi che all’epoca era già sette volte iridato – . All’inizio bisogna farci un po’ la mano ma Randy Mamola (che in entrambi i test gli fece da coach, ndr) mi ha spiegato tutto”. In quel periodo si parlò di tempi interessanti da parte di Michael, forse fin troppo da essere considerati reali per gli appassionati. Nel test di Valencia, Schumacher completò 58 giri, il migliore dei quali in 1’37.890, sorprendendo gli uomini Ducati che lo definirono “un missile” sulla moto di Stoner. Per capirci, nella gara di quell’anno sempre a Valencia, l’asso australiano fece segnare il suo best lap in 1’32.775, girando sul passo dell’1’33 basso.

Michael Schumacher (casco bianco) e Randy Mamola sulla Ducati di Stoner a Valencia nel 2007 / Google
Michael Schumacher (casco bianco) e Randy Mamola sulla Ducati di Stoner a Valencia nel 2007 / Google

Poco dopo, Schumacher assaggiò anche la Superbike, correndo nel 2008 nel campionato tedesco Idm, salvo cadere malamente nel 2009, durante un allenamento su circuito di Cartagena, in Spagna, e chiudere lì la sua carriera sulle due ruote. Anche Hamilton, lo scorso anno, si era concesso un’uscita su una Superbike, girando con una Yamaha R1 a Jerez insieme a Sam Lowes e finendo pure a terra, fortunatamente senza particolari conseguenze.

Lewis: "Che onore essere nella scia di Vale"

Il passaggio dalle auto alle moto è più complicato del viaggio inverso ma anche per il sei volte iridato è finalmente arrivata la prima volta su una MotoGP. “È al di là di quanto si possa sognare – ha confessato Hamilton, pareggiando così i conti con le esperienze a due ruote di Schumacher mentre in Formula 1 rincorre i suoi Mondiali – . Non credevo che una cosa del genere potesse nemmeno realizzarsi”. Per lui, però, anche l’emozione di poter girare insieme a un nove volte campione come Rossi, per un totale di quindici titoli iridati. “Devo assolutamente accelerare perché lui ne ha veramente tanti, ma è stato un vero onore poter essere nella scia di una leggenda come Valentino e vederlo davanti a me con la stessa moto. Sarò euforico per tutta la prossima settimana dopo questa esperienza, non vedo l’ora di rifarla”.

La stretta di mano tra i due campionissimi dei GP / MotoGP.com
La stretta di mano tra i due campionissimi dei GP / MotoGP.com

Colpito dal vedere il pesarese sulla sua Mercedes (“Mi ha ricordato la mia prima volta su una Formula 1”), Lewis ha stupito per la sua velocità di adattamento. “È stato brillante sulla moto e la sua posizione sulla M1 è stata fantastica” ha ammesso Valentino. Anche il managing director della Yamaha, Lin Jarvis, è rimasto impressionato dalla sua prestazione. “Quanti campioni delle quattro ruote avrebbero potuto girare su una M1 per la prima volta ed esserne orgogliosi? È molto difficile scendere in pista con una moto ed essere subito veloci, figuriamoci farlo su una moto così difficile come una MotoGP ufficiale. Mi ha colpito vederlo girare insieme a Vale, era un suo desiderio da anni ed è stato fantastico vedere un sei volte iridato che ha già ottenuto tanto nella sua carriera realizzare un sogno in un’occasione così speciale”.

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