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Fernando Alonso, la Dakar si mette male: fermo per ore nel deserto

Lo spagnolo costretto a fermarsi al km 160 della seconda tappa dopo aver colpito una roccia che ha rotto la sospensione della sua Toyota Hilux. A transitare per primo al traguardo è stato l’eroe locale Yazeed Al Rajh ma un errore gli ha negato la vittoria, finita nelle mani del sudafricano Giniel de Villiers. Orlando Terranova al comando della generale auto.
A cura di Valeria Aiello
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Fernando Alonso controlla la sua Toyota Hilux / ASO
Fernando Alonso controlla la sua Toyota Hilux / ASO

Fernando Alonso è rimasto fermo per ore al km 160 della speciale di oggi, seconda tappa della Dakar 2020 che da Al Wajh porta la carovana a Neom. Il pilota spagnolo, navigato da Marc Coma, era transitato in sesta posizione al checkpoint del km 159 ma è stato costretto a fermarsi dopo aver colpito una roccia che ha rotto la sospensione della sua Toyota Hilux. Un guaio che non ci voleva, visto che nella prova di ieri, Alonso era riuscito a sfiorare la top ten, chiudendo in 11° posizione a 15 minuti dalla vetta.

La vittoria va a De Villiers

A transitare per primo al traguardo della speciale odierna di 367 km è stato l’eroe locale Yazeed Al Rajh (Toyota) ma un errore gli ha negato la vittoria, finita nelle mani del sudafricano Giniel De Villiers (Toyota). Alle sue spalle, guadagna il secondo posto l’argentino Orlando Terranova (Mini) seguito dall’emiratino Sheidh Khalid Al Qassimi (Peugeot). Quarto posto per il francese Mathieu Serradori (Century) che ha preceduto di circa 2 minuti il campione in carica Nasser Al Attiyah (Toyota). Il pilota qatariota, che ha affrontato la parte iniziale nelle prime posizioni, ha perso però tempo prezioso dopo il terzo waypoint, ritrovandosi in tredicesima piazza ma recuperando fino alla quinta di tappa. Tanti i problemi anche per gli altri big, con Carlo Sainz (Toyota) e Stefan Peterhansel (Toyota) che hanno chiuso rispettivamente in sesta e e tredicesima posizione. Per il francese, 13 volte campione della Dakar, i guai sono stati dovuti a un problema al volante che gli ha fatto accumulare un ritardo di oltre 22 minuti dal battistrada. Giornata difficile anche per il vincitore della prima tappa, il lituano Vaidotas Zala (Mini), soltanto ottavo a 19 minuti di ritardo

Alonso fermo per ore nel deserto

Come detto, i guai più grossi sono stati quelli di Alonso che, rimasto fermo per la rottura della sospensione, ha iniziato a riparare la vettura, dovendo attendere molto tempo per l’arrivo del suo camion di assistenza. Al momento non è ancora transitato dal quarto waypoint, dopo quasi tre ore dal passaggio in quello precedente. Nel frattempo, a tagliare il traguardo della speciale auto, circa 30 partecipanti che, con i diversi distacchi registrati, hanno ridisegnato la classifica generale: al comando della operazioni è Orlando Terranova (7 ore 7’36’’) seguito da Carlos Sainz a 4’43’’ e Nasser Al-Attiyah, riuscito a contenere il ritardo in 6’07’’. Quarta posizione per Mathieu Serradori (7’22’’) davanti a Vaidotas Zala (8’11)’’ .

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