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Di Giannantonio sorpreso da Bastianini e Marini dopo la MotoGP 2022: “Fatto uno step incredibile”

Al termine della sua prima stagione in MotoGP il pilota del team Gresini Fabio Di Giannantonio si racconta in un’intervista esclusiva a Fanpage.it tirando le somme del campionato da poco concluso e rivelando obiettivi e novità in vista del 2023.
A cura di Michele Mazzeo
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Il primo anno in MotoGP non è mai semplice e non ha fatto eccezione in questo Mondiale 2022 Fabio Di Giannantonio che ha vissuto una stagione dall'andamento molto altalenante con qualche exploit (vedi l'inaspettata pole position al Mugello) e tante gare passate invece a lottare in fondo al gruppo per l'accesso nella zona punti. Il pilota romano del Team Gresini in questo suo anno da rookie nella classe regina del Motomondiale ha inoltre dovuto fare i conti anche con un compagno di squadra, Enea Bastianini, che, contrariamente a lui, è sempre stato nel gruppo dei migliori ad ogni gara togliendosi anche la soddisfazione di vincere tre corse.

Una situazione di certo non facile ma dalla quale Fabio Di Giannantonio, come ci ha rivelato nell'intervista esclusiva concessa a Fanpage.it, è riuscito a trarre addirittura un vantaggio: "Ho cercato di ‘rubare' il più possibile da Enea e dalla sua squadra" ci ha detto infatti il 24enne che ha anche ammesso di essere stato sorpreso dall'incredibile step fatto da Bastianini, annoverato dal romano, insieme a Luca Marini, tra i piloti che lo hanno stupito di più nel corso di questo Mondiale.

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Nella lunga chiacchierata ai nostri microfoni, Di Giannantonio, oltre a fare un bilancio di questa sua prima stagione in MotoGP evidenziando cosa è andato bene e quali sono stati invece gli errori commessi e svelare il segreto dietro l'atmosfera speciale che si respira all'interno del Team Gresini, ha anche rivelato quali sono i suoi obiettivi per il 2023 e alcune importanti novità che riguardano sia la moto con cui correrà (la Ducati GP22) sia la sua squadra alla quale si unirà una figura d'esperienza che ha avuto un ruolo importante nella vittoria del titolo Mondiale di Joan Mir nel 2020.

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Facciamo un bilancio di questa tua prima stagione in MotoGP: più aspetti positivi o più aspetti negativi?

"Diciamo che c'è una parità tra aspetti positivi e negativi. La cosa positiva è che ho fatto un anno in questa categoria e con questa moto e quindi adesso ho sulle spalle un anno di esperienza. E poi abbiamo fatto anche delle belle cose. Ci sono stati dei momenti di alto livello durante la stagione, pochi ma ci sono stati. E comunque ho imparato tanto. Poi ci sono anche gli aspetti negativi perché spesso non abbiamo concretizzato in gara il buon lavoro fatto durante il weekend o in altre situazioni".

Qual è stato il momento più bello di questa stagione?

"Se vogliamo guardare il risultato in sé possiamo dire banalmente la pole position al Mugello. Però sono molto più contento per la top-10 fatta al Sachsenring e anche della prestazione che stavo facendo ad Assen prima del problema che ha poi compromesso la mia gara".

E il più brutto?

"Purtroppo l'ultima parte di stagione che non è stata il massimo per una serie avvenimenti che si sono concatenati: per esempio in Australia mi sono toccato con un pilota quando stavo facendo un'ottima gara e alla fine mi sono ritrovato in coda al gruppo; o in Malesia dove sono caduto. Però guardando questa stagione nel suo complesso devo dire che non c'è un momento di super-alto o super-basso".

Come hai vissuto il fatto che il tuo compagno di squadra ha avuto un rendimento migliore del tuo?

"Penso sia una cosa normale. Enea aveva un anno in più d'esperienza, la sua squadra lavora insieme da tantissimi anni ed è la squadra che ha portato Dovizioso a diventare vicecampione del mondo. Ovviamente lui partiva con altre aspettative rispetto a me. Io ero al primo anno in MotoGP, quindi categoria nuova e squadra nuova e senza esperienza in MotoGP. Dunque quando parti con così tante incognite è molto più impegnativo raggiungere certi risultati quindi l'ho vissuta con tranquillità. Anzi, ho cercato di imparare da Enea e da quello che si faceva nel suo box perché sono stati bravissimi. Insomma ho cercato di "rubare" quanto più possibile da loro".

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Nel team Gresini sembra si respiri un'atmosfera speciale: qual è il segreto?

"La cosa speciale di questo team è che è molto familiare. È un team nel quale nel momento in cui si deve essere seri si è seri ma poi si ride e si scherza: alla fine posso dire che siamo veramente una famiglia. E questo quindi fa la differenza secondo me".

Il tuo legame con Fausto e con la squadra è sempre stato speciale…

"Vero! Abbiamo fatto tutto insieme: i primi risultati, i primi punti, i primi podi, le prime pole, le prime vittorie. Poi c'è stato un momento in cui ci siamo allontanati e poi ci siamo ritrovati in MotoGP insieme. Quindi è una bella storia, la nostra storia".

C'è un pilota che ti ha sorpreso in questa tua prima stagione in MotoGP?

Mi hanno sorpreso Enea (Bastianini, ndr) e Luca Marini che lo scorso anno erano due rookie. Enea aveva già fatto bene l'anno prima, soprattutto nella seconda parte di stagione, mentre Luca aveva fatto un po' più di fatica. Entrambi quest'anno hanno fatto uno step incredibile, sono stati entrambi supercompetitivi, Enea addirittura ha vinto diverse gare.

Cosa dobbiamo aspettarci da te nel 2023?

"La moto sarà una GP22 ma non molto differente da quella che ho guidato quest'anno in realtà. Però c'è da dire che già la GP21 è un'ottima moto su cui poter fare un bel lavoro e con la quale raggiungere dei bei risultati. L'aspettativa è quella di continuare la crescita, lavorare ancora meglio, migliorare le prestazioni rispetto a quest'ultimo anno e cominciare ad essere costantemente in top-10.  Quindi l'obiettivo per il 2023 è fare meglio del 2022".

E anche nel box ci saranno novità…giusto?

"Sì. Ci sarà Frankie Carchedi che viene dal team Suzuki dove lavorava con Mir. E sono molto contento di questa cosa perché ovviamente avere una figura di grande esperienza nel box ti dà una grandissima tranquillità e ispira anche tanta fiducia. Ha esperienza e quindi molte cose che tu devi ancora scoprire lui invece le ha già vissute e dunque ti semplifica il lavoro. E proprio questa è stata un po' la pecca di quest'ultima stagione. La scelta di una squadra composta da tutte persone al primo anno in MotoGP non ha pagato perché ognuno doveva imparare diverse cose nel suo ambito e quindi è inevitabile che ci è messo di più ad ottenere i risultati. E l'anno prossimo potremmo fare uno step anche sotto questo aspetto perché Frankie semplificherà un po' la vita a tutti".

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