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Danilo Petrucci, il pilota Ducati MotoGP a Terni dalla famiglia: “Paura per papà con la febbre”

Il portacolori di Borgo Panigale è tornato a casa dei suoi in Umbria dopo l’allarme scattato per lo stato di salute del padre: “Una settimana fa è stato male, con tosse e febbre. In ospedale gli hanno fatto il tampone per il Coronavirus che per fortuna è risultato negativo. Ora si è ripreso e sistema il giardino”.
A cura di Valeria Aiello
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Danilo Petrucci, 29 anni / Getty
Danilo Petrucci, 29 anni / Getty

Sono giorni difficili in Italia, dove le stringenti misure adottate dal Governo per contrastare il Coronavirus (gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie sulla situazione) sono state estese a tutto il territorio nazionale. Come tutti, anche i piloti della MotoGP sono a casa e limitano al massimo gli spostamenti, nonostante il Decreto permetta agli atleti professionisti, olimpici e di interesse nazionale di allenarsi. “Se avessi una pista da cross privata potrei girare, anche se non sarebbe il massimo dell’esempio” spiega Danilo Petrucci che, dopo la cancellazione del round del Qatar, il rinvio dei Gran Premi di Tailandia, Stati Uniti e Argentina, e la gara inaugurale della stagione 2020 della classe regina per ora è fissata per il 3 maggio a Jerez, in Spagna ma messa in forte dubbio dalla pandemia che sta colpendo anche la penisola iberica, ha deciso di trascorrere questo periodo senza corse insieme alla famiglia a Terni. “Cosa succederà?” è la domanda di Gazzetta dello Sport al pilota della Ducati ufficiale che ha parlato dello spavento preso per lo stato di salute di suo papà, Danilo Petrucci. Il babbo del Petrux, conosciuto da tutti come Danilone, ma che all’anagrafe ha lo stesso nome del figlio, negli giorni scorsi non è stato bene e questo ha fatto scattare l’allarme in famiglia.

Danilo Petrucci: “Paura per papà con la febbre”

La preoccupazione è salita quando il padre del pilota ha iniziato a manifestare sintomi riconducibili al Covid-19. “In questi giorni – racconta Danilo – ho preferito tornare qui, a casa dei miei a Terni, perché una settimana fa papà è stato male: febbre, tosse… In ospedale gli hanno fatto il tampone, per fortuna negativo e ora, mentre scrivo, Danilone è in giardino a tagliare l’erba. Come tutti, anche io so quello che succede informandomi su internet, leggendo i giornali, cercando di scremare le informazioni, provando a evitare fake news. E cercando di allenarmi come posso: negli ultimi giorni ho preso la mountain bike e sono andato per le colline da solo. Mi sto organizzando una palestra in casa… Ho anche approfittato di questo tempo a riposo per recuperare da vecchi acciacchi: la spalla, la coscia… però mi manca proprio la mia moto, non so quando guiderò la Ducati n.9”.

In Ducati, il direttore sportivo Paolo Ciabatti, ritiene che sia impossibile che il Mondiale parta secondo il nuovo calendario 2020. (“Studiando i numeri, temo che non si possa pensare che inizi prima di giugno o luglio” le parole del Ds in una chiacchierata a Moto.it). “Quando la domenica prima del Qatar mi hanno detto che non si sarebbe corso – prosegue Petrucci – ho provato un senso di vuoto e tristezza. E psicologicamente ho faticato tutta la settimana, poca concentrazione e voglia di fare qualcosa. Come uno che si prepara tantissimo per mesi e all’improvviso gli dicono che è tutto uno scherzo”.

"Speriamo di correre al Mugello"

Però – confessa il 29enne che quest’anno divide per il secondo anno consecutivo il box con Andrea Dovizioso (qui il racconto della sua quarantena) – nei test mi sono tolto una soddisfazione: sono stato il solo che ha fatto di fila i 22 giri di gara. Io il mio GP l’ho corso, l’ho vinto e sono arrivato ultimo. Ma la moto di questi tempi passa in secondo piano. Sono molto preoccupato soprattutto per la situazione al Nord Italia. Enrico Crippa, il mio assistente, abita al centro della zona rossa, e lì è tosta. Quando tutto finirà sarà una botta a livello economico, come a impatto civico: sarà peggio dell’11 settembre quando riprenderemo a girare”.

“In questi giorni vedo gente cantare sui balconi, questo disastro ha fatto trovare un senso di unità che però io vorrei vedere anche tra quei politici che litigano sempre. Ci si dovrebbe ricordare che non siamo di destra o di sinistra, ma italiani. C’è gente che muore, gente che fallirà, è un casino enorme. Come Italia ci siamo presi per primi questa batosta e speriamo di uscirne prima. Ma alcune cose non mi tornano: la Russia non dice cosa succede da lei e nel frattempo litiga con l’Arabia Saudita per il petrolio, ho paura che questa cosa sia usata per fare speculazione. E intanto penso sempre alla moto. Speriamo di tornare per il Mugello”.

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