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Come nasce il cavallino rampante della Ferrari: il logo della scuderia “regalato” da Francesco Baracca

Il logo della Ferrari, lo splendido cavallino rampante, era presente sull’aereo di Francesco Baracca. La madre dell’aviatore lo donò a Enzo Ferrari nel 1923.
A cura di Alessio Morra
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Questa sera sarà trasmesso da Rai 1 ‘I cacciatori del cielo‘, un docu-film che ha comeprotagonista Giuseppe Fiorello e che racconta la storia di Francesco Baracca, eroe della Prima Guerra Mondiale. Il docu-film racconta la vita e le avventure nei cieli del più celebre degli aviatori italiani. Baracca, che cadde nel suo sessantaquattresimo combattimento, aveva sul proprio velivolo lo stemma con il cavallino rampante che venne poi donato ad Enzo Ferrari, che lo scelse prima per le sue gare personali e poi per la scuderia che fondò nel 1929.

Come nasce il cavallino rampante della Ferrari

La storia del cavallino rampante è molto particolare. L'unica certezza è rappresentata dalla regola che dava la possibilità ad ogni aviatore di poter scegliere il proprio stemma dopo aver abbattuto il quinto aereo nemico. Al momento del quinto abbattimento in automatico si diventava un ‘asso' e si poteva scegliere il simbolo da apporre sulla carlinga del proprio aereo. Francesco Baracca scelse il cavallino. Le certezze terminano qui. Perché le ipotesi su questa decisione sono svariate. C'è chi sostiene che il cavallino fosse posto sul quinto aereo che abbatté, un aereo tedesco, guidato da un aviatore di Stoccarda – e curiosamente la Porsche, che è una casa di quella città, ha nel suo stemma un cavallino.

C'è chi sostiene che Baracca effettuò quella scelta perché frequentava la scuola di cavalleria pressò il secondo Reggimento Piemonte Reale fondato dal Duca di Savoia nel 1692 con il motto: ‘Venustus et Audax'. Quel reparto ha come stemma araldico un cavallino rampante argenteo su sfondo rosso, il cavallino è orientato verso sinistra e ha la coda abbassata. Quell'emblema è stato sugli aerei di Baracca tra il 1917 e il 1918, anno in cui fu abbattuto.

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Il legame di Enzo Ferrari con la famiglia Baracca

Enzo Ferrari iniziò la sua carriera automobilistica nel 1920. Tre anni dopo, esattamente il 16 giugno 1923, guidò l'Alfa Romeo RL – Targa Florio insieme a Giulia Ramponi. In quell'occasione vince il primo Circuito del Savio e lì incontra nuovamente il conte Enrico Baracca, il padre di Francesco (scomparso già da cinque anni). Successivamente la contessa Paolina Biancoli, madre dell'aviatore, decide di donare lo stemma del figlio a Enzo Ferrari.

Il Conte Enrico e la contessa Paolina Baracca, genitori di Francesco, entusiasmati dal coraggio e dall’ardimento manifestati dal giovane Ferrari, gli affidarono il glorioso simbolo del figlio caduto in battaglia, con la speranza che gli rendesse onore a livello sportivo. Ferrari prese quello stemma, lo fece suo, ma non poté utilizzarlo subito. Perché guidava per l'Alfa Romeo, che aveva già il suo stemma. Nel 1929 quando il ‘Drake' creò la Ferrari adottò ufficialmente il cavallino come proprio simbolo. Mentre nel 1932 ci fu la prima comparsa sulle Alfa Romeo della Scuderia Ferrari del cavallino rampante nella 24 Ore di Spa-Francorchamps in Belgio (era il 9 luglio).

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La storia del cavallino venne raccontata dallo stesso Ferrari in una lettera che scrisse a Giovanni Manzoni il 3 luglio 1985: "Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidarono l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero". 

Il rosso e il nero già c'erano, ma Ferrari decise di aggiungere il giallo, colore della città di Modena: "Io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena". 

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