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Chi è Hannah Schmitz, stratega di Verstappen che in Qatar ha dimostrato perché è la migliore in F1

La decisione sotto Safety Car nel GP del Qatar ha ribaltato la lotta per il titolo. Ma il capolavoro che ha rilanciato Verstappen è solo l’ultima prova della centralità di Hannah Schmitz, la mente strategica Red Bull che da anni sposta gli equilibri della Formula 1.
A cura di Michele Mazzeo
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La chiamata al settimo giro della gara del GP del Qatar della Formula 1 2025, con Max Verstappen richiamato ai box nel momento in cui entrava la Safety Car, è l'ennesima conferma di quanto Hannah Schmitz sia oggi la mente più lucida del paddock. In un Mondiale che si decide sul filo dei dettagli, la Principal Strategy Engineer della Red Bull ha scelto in pochi secondi la via che ha permesso all'olandese di ribaltare una gara che McLaren aveva in mano. "Sì, era assolutamente la cosa giusta da fare", ha spiegato senza esitazioni, mentre il team di Woking restava fuori con entrambi i piloti.

Quella decisione, che ha garantito a Verstappen un pit-stop quasi gratuito e lo ha rilanciato a −12 da Lando Norris quando manca ancora una gara alla fine del mondiale, non è un episodio isolato. È la sintesi di un percorso iniziato ben prima che la Red Bull dominasse la Formula 1 moderna.

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Nata a Caterham nel 1985 e laureata a Cambridge in Ingegneria meccanica, Hannah McMillan (ha preso il cognome del marito Markus Schmitz dopo il loro matrimonio avvenuto nel 2017) entra a Milton Keynes nel 2009 come studentessa interna. Da lì costruisce una crescita costante fino a diventare uno dei pilastri del team decisionale. Per reggere la pressione del muretto, pratica meditazione quotidiana: una disciplina che le consente quella calma glaciale che Verstappen ha sempre esaltato.

Nel 2019 firma il primo capolavoro pubblico: al GP del Brasile richiama Verstappen al terzo pit-stop, mossa considerata folle che si rivela decisiva per la vittoria. Da allora la sua firma è dietro a molte delle gare simbolo dell'era Red Bull: Montecarlo 2022 con i rientri perfetti di Perez e Max, e soprattutto l'azzardo dell'Ungheria 2022, quando l'olandese parte decimo con gomme soft e vince grazie alla strategia ribaltata a pochi minuti dallo start.

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Il tratto distintivo è la velocità decisionale. Nei momenti critici, Schmitz impiega dai due ai quattro secondi per sciogliere intricati nodi tattici che altri team valutano troppo tardi. Succede anche nel finale 2021 ad Abu Dhabi, quando spinge Verstappen a montare la soft sotto Safety Car: una scelta che, alla luce della controversa decisione presa dall'allora direttore di gara FIA Michael Masi, cambia l'esito del campionato.

In Qatar la storia si è ripetuta. McLaren ha esitato, lei no. E Red Bull l'ha premiata facendole ritirare il trofeo sul podio. Ora Verstappen arriverà ad Abu Dhabi con una chance reale di titolo, anche se a Norris basterà restare nei primi tre posti per chiudere i conti. Che il Mondiale vada o meno a Max, una cosa è certa: anche stavolta un pezzo del capolavoro dell'olandese porta la firma di Hannah Schmitz, la stratega che ha riscritto le gerarchie della Formula 1 moderna.

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