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Tragedia nel ciclismo, ucciso Jaime Restrepo: l’argento mondiale freddato da due uomini in moto

È stata una vera e propria esecuzione l’assassinio del 25enne ciclista colombiano Jaime Alberto Restrepo; due uomini in moto gli si sono avvicinati e gli hanno sparato più volte.
A cura di Paolo Fiorenza
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Shock in Colombia per il brutale assassinio di Jaime Alberto Restrepo, 25enne ciclista che è stato medaglia d'argento nell'inseguimento a squadre ai Mondiali juniores su pista svoltisi a Gwangmyeong, in Corea del Sud, nel 2014. Il corpo senza vita del giovane è stato trovato a Ciudad Bolivar, nella parte nordoccidentale del Paese. Secondo il resoconto della polizia locale, due persone armate che viaggiavano in motocicletta gli si sono avvicinate intorno alle 18:30, nei pressi dell'ospedale e del carcere comunale.

Uno degli uomini avrebbe sparato più volte a Restrepo, che avrebbe perso la vita nel giro di pochi minuti. Una vera e propria esecuzione, dunque, nella ricostruzione delle autorità colombiane. I motivi dell'omicidio sono ancora sconosciuti, ma uno degli assassini è già finito in manette, come ha spiegato il comandante della polizia, Daniel Mazo: "Uno dei malviventi, un 35enne noto come ‘Crambo', è stato catturato. Al presunto killer è stato sequestrato un revolver calibro 38".

Restrepo è stato un grande talento del ciclismo colombiano, campione panamericano di cronometro giovanile e nono nella cronometro individuale ai Mondiali juniores su strada a Ponferrada nel 2014. Quella prova fu vinta da Lennard Kamna, che in questi giorni sta gareggiando al Giro d'Italia. Un campioncino che 8 anni fa, come detto, fece parte del quartetto dell'inseguimento a squadre piazzatosi sul secondo gradino del podio ai Mondiali juniores su pista in Corea. Poi la carriera da professionista non ha seguito completamente le attese, con una pausa dal ciclismo conclusasi nel 2019, quando Jaime è tornato in pista, correndo in Europa con una squadra rumena, il Team Novak.

Quest'anno Restrepo non aveva gareggiato, ma aveva continuato ad allenarsi nel comune di Ciudad Bolívar in attesa di essere chiamato da qualche team per continuare la sua carriera. E proprio lì, quando ancora cullava i suoi sogni di sportivo, la morte lo ha raggiunto a 25 anni nella maniera più crudele. "Siamo leoni ciechi", ha scritto nel suo ultimo post su Instagram lo scorso 6 maggio: Jaime non poteva sapere che quelle parole sarebbero state il suo testamento.

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