Il racconto di Danilo Hondo: “Così io e Petacchi ci dopavamo insieme”
Parole pesanti come macigni, che gettano nuove ombre sul mondo del ciclismo. L'ex ciclista tedesco Danilo Hondo ha raccontato davanti al tribunale regionale di Monaco di Baviera, di essere stato sottoposto a pratiche dopanti, con l'ex compagno e mago dello sprint Alessandro Petacchi, durante la loro comune avventura alla Lampre. Hondo ha svelato di essere stato convinto a ricorrere al doping ematico, dall'allora medico Mark Schmidt
"Ci siamo sottoposti a pratiche vietate uno accanto all'altro nella camera d'albergo. Se hai un rapporto così stretto, quasi fraterno, allora non hai problemi a essere dopato insieme in una stanza". Queste le parole pronunciate Danilo Hondo davanti al Tribunale tedesco, che inguaiano l'ex compagno di squadra della Lampre Alessandro Petacchi, riportate dalla Sud Deutsche Zeitung. Il tutto rientra nell'ambito dell'Operazione Aderlass che prova a fare chiarezza sulle pratiche vietate all'interno del ciclismo, che ha già coinvolto dirigenti e campioni delle due ruote. Hondo ha anche raccontato di essere stato convinto a ricorrere al doping dal dottor Mark Schmidt nell'autunno del 2011
Danilo Hondo e Alessandro Petacchi hanno condiviso un'esperienza importante alla Lampre. L'ex ciclista italiano è considerato uno dei più importanti sprinter italiani, quarto azzurro con il maggior numero di vittorie all’attivo, ha collezionato 27 vittorie al Giro di cui 5 revocate, 6 al Tour e 20 alla Vuelta, con il record di essere il primo a vincere in un solo anno almeno due tappe in ciascuno dei tre grandi Giri. Ha inoltre vinto la classifica a punti in tutti i grandi Giri, ed è il terzo ciclista di sempre dietro Merckx e Cipollini per numero di trionfi nelle stesse competizioni. Fu proprio lui a volere fortemente Hondo alla sua corte. Dopo il ritiro nel 2015, Petacchi è stato squalificato per due anni, dall'UCI, per violazione delle regole anti-doping nel periodo compreso fra il 2012 e il 2013. Il ciclista italiano si è sempre proclamato innocente, rivelando di non essermi mai sottoposto a trasfusioni di sangue. Le ultime parole di Hondo gettano però nuove ombre sulla carriera di entrambi gli ex campioni.