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Giro d’Italia, Stelvio amaro per Nibali: “Ricambio generazionale? Io fino alla fine ci credo”

Per Vincenzo Nibali un ritardo pesante sullo Stelvio per la 18a tappa del Giro d’Italia, dominata dalla nuova generazione under 30: “Sono stati semplicemente più veloci e forti, non c’è altra spiegazione. Lo strappo è arrivato nella prima parte di tappa e subito è stato difficile. Adesso? Io onorerò il Giro fino alla fine anche se è stata una stagione particolarmente difficile”
A cura di Alessio Pediglieri
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La 18a tappa del Giro d'Italia è stata quello dello Stelvio, una delle principali salite di questa edizione che avrebbe dovuto fare una prima selezione e dare i reali valori in strada e così è stato. La Sunweb si è presa le redini della corsa, ha strappato una vittoria con il giovane Jai Hindley che è stato protagonista sul traguardo mentre la maglia rosa di Almeida e il nostro Nibali arrancavano ancora in salita. Un verdetto secco che ha ribaltato anche la classifica generale dove adesso leader è l'olandese Wilco Kelderman.

I giovani hanno dettato legge sulle rampe a oltre 2 mila metri d'altezza e proprio quando la salita ha incominciato a mettere fatica nei polpacci dei ciclisti, la next generation, i giovani del Giro si sono divertiti a strappare la tappa a proprio vantaggio. Jai Hindley, Wilco Kelderman, Tao Geoghegan Hart: sono loro i protagonisti della tappa odierna. Tutti nuove leve, tutti under 30 contro cui il nostro Vincenzo Nibali ha dovuto alzare bandiera bianca, almeno per un giorno: "Sullo Stelvio c'è stato un ritmo forte, sin da subito e poi a 8-9 chilometri dalla cima, quando eravamo già a 2 mila metri c'è stata una ulteriore accelerazione che ha fatto esplodere tutto il gruppetto che si era formato fino a quel momento. Era la prima metà dello Stelvio, gli attacchi sono arrivati in anticipo rispetto a ciò che mi sarei aspettato, poi io sono rimasto da solo e sono andato avanti finché ho potuto. Alla fine sono arrivato qui al traguardo insieme alla maglia rosa"

Alla ex maglia rosa, perché Almeida l'ha persa a favore di Kelderman che guida la classifica generale con Nibali in ritardo di 6 minuti ma che potrebbe dire la sua fra due giorni, quando si ritornerà sulle montagne. Intanto, l'amarezza di una sconfitta che ha però una ragione semplice, dettata dall'evidenza: "Semplicemente oggi sono andati più veloci gli altri, non c'è altra spiegazione reale anche perché sono tantissimi i giovani e un ricambio generazionale è indubbio: io sono un classe '84 e proverò fino alla fine dire la mia in questo Giro. E' indubbio che è stata una corsa molto difficile per me, che arriva dopo un anno che è stato molto complicato"

Per Nibali, questo Giro d'Italia sarà però da onorare fino alla fine dopo una stagione anomala e complicata dal lockdown e dal Covid: "E' stata una stagione strana in cui ci siamo anche concentrati su altri momenti e alcuni appuntamenti particolari e si è arrivati al Giro d'Italia senza conoscere le nostre reali potenzialità, con i piani che sono stati tutti scombinati dalla pandemia. Cosa accadrà adesso? Sicuramente nella tappa di domani non accadrà nulla, l'appuntamento è per dopo domani e allora la gara potrebbe anche riesplodere di nuovo"

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