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Da Pogacar a Van der Poel, parte oggi una delle Tirreno-Adriatico più belle della storia

Il ciclismo della pandemia ha dovuto dire arrivederci a tante corse e quelle che sono rimaste vedono alla partenza un numero spropositato di campioni. Oggi parte una delle Tirreno-Adriatico con maggiore qualità da decenni a questa parte, in cui per la classifica finale si sfideranno Pogačar, Bernal, Thomas, Fuglsang, Alaphilippe, Nibali, Quintana, mentre le tappe ci sono Van der Poel, Van Aert, Viviani, Ganna, Gaviria, Ewan e tanti, tanti altri.
A cura di Jvan Sica
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Il ciclismo del 2020 si è dovuto fermare, ripartire e dire arrivederci a tante corse che definivano o costellavano il calendario del World Tour. La stessa cosa è successa anche in questo inizio del 2021, con le corse saltate in Australia e in Sud America. Questo ha per forza di cose portato a far accentrare tutte le corse ciclistiche importanti in Europa e ad avere delle startlist che non si vedevano da decenni quanto a classe e forza dei protagonisti. Abbiamo ancora oggi negli occhi la più bella Strade Bianche della sua giovane esistenza e oggi inizia una Tirreno-Adriatico con un parterre di partecipanti che nell’ultimo decennio permettersi solo il Tour de France.

Partiamo con i ciclisti che partecipano per vincere la corsa. C’è il vincitore dello scorso anno, Simon Yates, il vincitore dell’ultimo Tour de France, Tadej Pogačar, il campione del mondo, Julian Alaphilippe, i due uomini faro per le corse a tappe della Ineos Grenadiers, Egan Bernal e Geraint Thomas, l’unico italiano che può combattere per la classifica finale, Vincenzo Nibali, il vincitore delle edizioni 2015 e 2017, Nairo Quintana. Questi sono in pole position, appena dietro ci sono anche João Almeida, Jakob Fuglsang, Mikel Landa, Romain Bardet, Thibaut Pinot e Michael Woods.

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Se i favoriti non vi bastano, andiamo a dare un’occhiata ai cacciatori di tappe. Si rinnoverà il duello ormai vivo su ogni terreno fra Mathieu van der Poel e Wout Van Aert, c’è il santone Peter Sagan e l’oro olimpico in carica Greg van Avermaet. Ma ci saranno di sicuro un po’ di volate. Certo, ecco chi parteciperà alle volate di gruppo: Caleb Ewan, Fernando Gaviria, Davide Ballerini, Elia Viviani. Ah c’è la crono finale e allora perché non far partecipare il miglior cronoman in circolazione, Filippo Ganna. Ripetiamo, difficile trovare una startlist del genere anche al Tour de France, anche perché non abbiamo citato almeno un’altra ventina di grandi corridori, tra cui Michał Kwiatkowski, che ha vinto questa corsa solo tre anni fa.

Poi c’è il percorso. La prima, la terza e la sesta tappa dovrebbero essere per velocisti e non c’è niente da segnalare se non la strada che sale del 4% nel rettilineo finale della terza tappa che termina a Gualdo Tadino.

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La seconda tappa è per attaccanti, piena dei saliscendi tipici del paesaggio senese e con un GPM finale che conduce a Chiusdino. La quarta tappa è dura, con arrivo in salita a Prati di Tivo. È una salita di 14,5 km al 7% di pendenza media con punte del 12% e 22 tornanti. Questa di sicuro sarà la tappa più spettacolare della corsa anche se la quinta, con arrivo a Castelfidardo è allo stesso modo complessa. Tanta pianura all’inizio e poi circuito di 23 chilometri da ripetere quattro volte con muri corti ma ripidissimi, che toccano anche il 18%. Infine la crono a San Benedetto del Tronto di 10,1 km e Ganna sembra ancora una volta non avere rivali.

Potremmo dire che non si vedeva una Tirreno-Adriatico del genere da decenni, ma diremmo in parte una sciocchezza. Erano anni che non si vedeva una corsa a tappe con un gruppo così nutrito di corridori di classe e se il buongiorno si vede dal mattino, non vediamo l’ora di assistere al resto di un calendario ciclistico che si presenta incandescente.

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