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Bradley Wiggins: “Quando mio padre è morto, per quanto terribile possa sembrare ho provato sollievo”

Bradley Wiggins è tornato a parlare di sé togliendo il coperchio al vaso di Pandora di tutti i suoi mali: l’infanzia rubatagli dall’allenatore che abusò di lui e il rapporto complesso col proprio patrigno. Rivelando l’ultimo fantasma che porta da sempre con sé: “Quando è morto, mi sono sentito libero”
A cura di Alessio Pediglieri
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Bradley Wiggins ritorna a parlare dei propri fantasmi con cui convive da quando era ragazzino, l'età dell'innocenza strappatagli per sempre da un patrigno violento e da un allenatore che abusò ripetutamente di lui. Momenti terribili di una vita percorsa lungo il bordo del baratro, anche una volta divenuto professionista di ciclismo, campione affermato, leggenda e baronetto inglese. Per l'oggi 45enne ex corridore ritornano alla luce le fasi iniziali della sua vita, che lo hanno segnato per sempre come atleta e come uomo: "Non incolpo nessuno per i miei errori" ha sempre sottolineato, soffermandosi sul fronte privato e familiare: "Ma quando mio padre è morto, per quanto terribile possa sembrare a tutti, ho provato sollievo".

Abusi fisici ripetutamente denunciati ma solamente in età adulta, utilizzo di droghe, sostanze proibite anche durante la carriera ciclistica. Alcool e sperpero di denaro, fino a toccare la bancarotta e un debito milionario per cui ha perso tutto. Ma sempre riuscendo ad uscirne, anche a costo di enormi sacrifici e rinunce, per riaccendere la luce in una vita oltremodo dissipata: questo è Bradley Wiggins, il pluricampione britannico di ciclismo che si è raccontato ancora una volta con nuovi particolari, inediti, in occasione della sua controversa biografia "The Chain".

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Bradley Wiggins e una vita di fantasmi: dalla bancarotta alla droga, dall'alcool al doping

Già in passato, aveva rivelato ferite profonde, subite da un destino contro cui ha sempre lottato, spesso perdendo la battaglia. Dai debiti enormi, che si è ritrovato per una gestione fraudolenta delle proprie finanze, raggirato da amministratori e soci fino a dover mettere fondo ai propri allori olimpici, le medaglie, vendute per risanare le falle finanziarie; ai problemi dichiarati e conclamati con alcool e droghe che lo hanno trascinato verso il fondo, anche nel momento più fulgido della sua carriera. Fino ad aprire l'ultimo vaso di Pandora, vero motivo di una vita borderline di cui Wiggins non si è mai pentito ma contro cui ha sempre combattuto: gli abusi e le violenze subite da bambino.

Bradley Wiggins e l'infanzia strappata tra i litigi col padre e gli abusi dell'allenatore

Il tema dell'infanzia, strappatagli via, è tornato prepotente in uno dei suoi ultimi racconti a margine della sua biografia, non tanto sugli abusi che subì da parte del suo allenatore, per anni e che per anni tenne nascosti, pur ammettendo che sono il motivo fondamentale di tanti errori, quanto il rapporto – altrettanto burrascoso e deleterio – col proprio patrigno. A tal punto di arrivare ad una affermazione violenta: "Quando morì mio padre, per quanto sia terribile poterlo pensare, provai sollievo".

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La morte misteriosa di Gary Wiggins, il padre di Bradley: "Sono certo, è stato assassinato"

Il patrigno di Wiggings scomparve nel 2008, in circostanze ancora oggi definite poco chiare e sospette, in Australia. Secondo quanto riportato dai media, il 55enne Gary Wiggins morì a causa di un trauma cranico, dopo essere stato trovato privo di sensi in strada nella città di Aberdeen, a nord di Sydney. Gary non era di certo un genitore perfetto: aveva abbandonato Bradley con la madre, aveva problemi di droga e alcol ed era anche lui un ex ciclista professionista. "Sono triste e sotto shock in questo momento", aveva dichiarato Bradley a quel tempo: "Non conosciamo ancora tutti i dettagli dell'accaduto, ma ho piena fiducia che le autorità australiane arriveranno fino in fondo alla questione". A distanza di quasi 20 anni, nulla è stato chiarito ed è l'ennesimo fardello che si porta con sé: "Non si è saputo mai nulla, ma sono convinto di una cosa: mio padre è stato assassinato, si è trattato di un omicidio".

Bradley Wiggins e il rapporto col patrigno: "Sono fatto di lui, nel bene e nel male"

Proprio sul rapporto con il patrigno, Braldey Wiggins, si è voluto soffermare ancora oggi, rivivendo quei momenti terribili che gli segnarono per sempre la vita: "In quella tragedia mi sono sentito sollevato, è stato quasi come essere liberato" ha spiegato, evidenziando poi il controverso rapporto mai risolto col proprio genitore: "So che mi ha deluso. So che ha deluso molte persone. Nonostante ciò, lui rimane ancora oggi il mio eroe. Sono fatto di lui, nel bene e nel male".

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