Udogie racconta lo shock dell’aggressione armata a Londra: “Un’esperienza che non augurerei a nessuno”

Destiny Udogie ha raccontato il profondo turbamento vissuto dopo essere stato minacciato con una pistola in una strada del nord di Londra lo scorso settembre. Il terzino italiano del Tottenham, 22 anni, ha parlato per la prima volta dell’episodio, confermato dal club dopo le prime rivelazioni emerse a novembre, descrivendolo come “un’esperienza che non augurerei a nessuno”.
In un’intervista a The Athletic, Udogie ha spiegato quanto sia stato importante il sostegno ricevuto dalla società nei giorni successivi all’aggressione: “Il club mi è stato vicino quotidianamente. Hanno fatto tutto il possibile per proteggere me e la mia famiglia, e per questo sono davvero grato”. Il difensore ha sottolineato come la presenza dei suoi cari e l’appoggio del Tottenham siano stati fondamentali per ritrovare serenità in una città complessa e vasta come Londra: “È il mio terzo anno qui, ma l’ambiente può essere dispersivo. Avere accanto le persone giuste è essenziale”.

Alla domanda se si fosse sentito scosso, Udogie non ha nascosto la verità: “Sì, è stato uno shock. Un’esperienza che non augurerei a nessuno. Non è qualcosa che si supera in un attimo, ma ora voglio guardare avanti”.
Minacciato con una pistola, Udogie si sfoga: "Un incubo che non augurerei a nessuno"
Per l’aggressione è stato arrestato un agente di calciatori di 31 anni, accusato di aver minacciato il difensore con un’arma da fuoco. L’uomo è stato rilasciato su cauzione mentre proseguono le indagini.
Il tecnico degli Spurs, Thomas Frank, ha definito la vicenda “terribile”, ricordando di non poter entrare nei dettagli per ragioni legali, ma ha ribadito l’impegno del club nel sostenere pienamente il giocatore: “Ha reagito con grande forza e sta continuando a esprimersi bene in campo. Continueremo a essergli accanto”.
