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Tuchel istigatore della rissa, spuntano le lettere ufficiali: “Conte mi ha risposto in italiano”

Rese note le lettere che i due allenatori hanno inviato alla FA per scusarsi per la rissa sfiorata. Nelle stesse la ricostruzione dell’accaduto.
A cura di Marco Beltrami
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Il terzo tempo tutt'altro che amichevole tra Antonio Conte e Thomas Tuchel dopo Chelsea-Tottenham è già diventato una delle scene più curiose della storia della Premier League. La rissa sfiorata tra i due allenatori, è stata già sanzionata dalla Football Association che ha emesso il suo verdetto. Ad avere la peggio è stato il manager tedesco che oltre ad una multa più salata, è stato squalificato per un turno con la sospensiva. Ma cosa è successo realmente, e perché Tuchel è stato considerato il responsabile principale di quanto accaduto per aver "chiaramente istigato il confronto" tra lui e Antonio Conte"?

Tutto si può ricostruire nel rapporto reso noto dalla commissione di regolamentazione indipendente della FA che ha pubblicato le ragioni scritte dei provvedimenti. Dopo le esultanze troppo veementi dei manager, la resa dei conti è arrivata al termine del match. Nel referto dell'arbitro Anthony Taylor, preso in esame dal giudice sportivo, entrambi sono stati segnalati per "comportamento fisico o aggressivo". Per la squalifica punito l'atteggiamento di Tuchel che al momento della stretta di mano, ha provocato l'avversario innescando così uno "scontro tra giocatori e staff". La commissione ha deciso che Tuchel era in effetti "chiaramente l'istigatore del confronto scegliendo di afferrare la mano di Conte e sobbalzarlo dopo che era passato".

Nello stesso rapporto sono state inserite anche le lettere che hanno scritte da entrambi gli allenatori, per perorare la propria causa e scongiurare provvedimenti con la Football Association. Conte si è scusato per i fatti accaduti con queste parole: "Non mi piace essere associato a queste cose, né vederle su un campo di calcio. Per questo motivo io ho ammesso l'accusa di comportamento scorretto". Questa poi la versione dei fatti: "L'arbitro ha fischiato il finale, volevo congratularmi con i miei giocatori e ringraziare i tifosi ospiti, oltre a quelli di casa ai quali tengo ancora con grande affetto dopo aver guidato il club…per non creare ulteriori disagi tra di noi volevo stringere rapidamente la mano e andare avanti".

A quel punto però ecco il fattaccio: "Ho teso la mia mano verso di lui con l'intenzione di stringergli brevemente la sua, tuttavia lui mi ha afferrato la mano e non ha rilasciato la presa. A causa della sua presa molto salda, il mio braccio ha urtato facendomi trascinare all'indietro. Sono stato sia sorpreso che infelice che tale stretta di mano mi ha fatto tirare indietro con tale forza fisica. Non ho reagito in modo eccessivo a questa provocazione e con le circostanze sono stato orgoglioso di come mi sono comportato. Se avessi reagito, allora capisco che la situazione sarebbe stata molto peggiore".

La rissa sfiorata tra Conte e Tuchel
La rissa sfiorata tra Conte e Tuchel

Tuchel dal canto suo, ha giustificato il suo gesto prendendo spunto dal comportamento di Conte reo di non averlo guardato negli occhi: "Alla fine della partita mi sono avvicinato al signor Conte per stringergli la mano come atto di sportività. Il signor Conte mi ha preso la mano ma non mi ha guardato e ho considerato il suo comportamento un segno di mancanza di rispetto nei miei confronti. Quindi mi sono tenuto per la sua mano mentre mi passava davanti e gli ho detto di guardarmi negli occhi quando mi stringeva la mano".

E non manca un retroscena anche sulla rabbia di Conte, che ha detto qualcosa anche in italiano. Alla fine però il mea culpa che non gli ha evitato la sanzione più pesante: "Il signor Conte ha risposto in italiano e si è comportato in modo molto aggressivo nei miei confronti. Non ho reagito alla sua aggressione e non gli ho detto nulla di offensivo. Riconosco che avrei potuto e dovuto affrontare il comportamento del signor Conte nei miei confronti in modo più appropriato (per esempio, parlando con lui in privato in seguito). Mi scuso con la FA e con la Commissione di regolamentazione per aver dovuto portare e considerare l'accusa".

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