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Ten Hag esonerato dal Bayer Leverkusen dopo tre partite: è stato in carica solo per 62 giorni

La parentesi di Ten Hag sulla panchina del Bayer Leverkusen è durata solo 62 giorni: la società ha esonerato l’allenatore dopo tre partite ufficiali e un mare di dubbi.
A cura di Ada Cotugno
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È durata soltanto 62 giorni l'avventura di Erik Ten Hag sulla panchina del Bayer Leverkusen. I tedeschi hanno esonerato l'allenatore dopo appena tre partite, approfittando della sosta per le nazionali per rimettere insieme le idee dopo un avvio di stagione molto brusco. L'olandese non ha avuto tempo neanche di riscattarsi ed è stato penalizzato anche da un pre-campionato che aveva già destato molti sospetti. L'ex Manchester United era stato scelto per raccogliere l'eredità di Xabi Alonso, chiamato dal Real Madrid, ma non è riuscito a portare avanti il progetto del suo predecessore.

Tre partite condannano Ten Hag

I vertivi del Leverkusen hanno preso una decisione drastica in tutta fretta per non condizionare l'intero campionato e avere ancora margine di manovra per rialzarsi. Di sicuro una cosa così non si era mai vista prima: l'allenatore è stato esonerato dopo appena tre partite ufficiali, una di campionato e due di coppa, che gli sono costante il posto praticamente subito. L'ultima goccia è stato il pareggio per 3-3 in casa del Werder Brema nell'ultimo turno di campionato, ridotto a 10 uomini e sotto di 3-1 a mezz'ora dalla fine.

La rimonta subita è stato l'ultimo atto di Ten Hag che in campionato non aveva ancora vinto, aumentando i dubbi nati nel corso dell'estate. L'olandese è arrivato in panchina a maggio e ha guidato il Bayer per tutta la preparazione estiva: clamorosa è stata la sconfitta per 5-1 contro l'Under 20 del Flamengo, il primo segnale d'allarme per tutta la società che non si è mai fidata ciecamente del suo tecnico. L'ex United è stato sollevato dall'incarico 62 giorni dopo il suo arrivo, chiudendo in un lampo la parentesi che avrebbe dovuto rilanciarlo dopo sette mesi di inattività.

La polemica dopo l'addio

La reazione dell'allenatore è arrivata decisa e ha sollevato le problematiche vissute in questi pochi mesi al Bayer: "Separarsi da un allenatore dopo sole due partite di campionato è senza precedenti. Quest'estate molti giocatori chiave che hanno contribuito ai successi passati hanno lasciato la squadra. Costruire una squadra nuova e coesa è un processo attento che richiede tempo e fiducia. Un nuovo allenatore merita lo spazio per implementare la sua visione, stabilire gli standard, plasmare la squadra e lasciare il segno sullo stile di gioco. Ho iniziato questo lavoro con piena convinzione ed energia, ma purtroppo la dirigenza non è stata disposta a concedermi il tempo e la fiducia di cui avevo bisogno, cosa di cui mi rammarico profondamente. Penso che questa non sia mai stata una relazione basata sulla fiducia reciproca".

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