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“Spero che qualcuno mi aiuti”. Sarri chiama, la Juventus risponderà?

Il tecnico non è in discussione ma quel “spero che qualcuno mi aiuti” scandito subito dopo la sconfitta del Bentegodi è un messaggio di SOS lanciato nella bottiglia. Dalla società alla squadra, a chi si rivolge Sarri? Le ipotesi sono differenti e tutte plausibili a cominciare dall’apporto dei “veterani”.
A cura di Maurizio De Santis
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La sconfitta di Verona ha lasciato un segno molto profondo sulla Juventus e su Sarri. È un risultato che brucia e fa male per come è maturato, per quella insostenibile leggerezza dei bianconeri di non essere più la squadra che addormentava le partite poi azzannava l'avversario e chiudeva i conti. Quella tipologia di squadra non c'è più. Quella mentalità molto pragmatica, che ogni tanto fa capolino e torna a fare ombra con la figura di Allegri, è stata accantonata. E la transizione si sta rivelando molto più difficile del previsto.

Non basta avere Cristiano Ronaldo, né mescolare la proverbiale funzionalità di Higuain (un 9 coi piedi di un 10) al dinamismo di Dybala. Là in mezzo, nel cuore della mediana che ha perso certezze da quando Khedira s'è fatto male, né Rabiot né Bentancur finora sono riusciti a offrire abbastanza garanzie perfino rispetto al "più pragmatico" Matuidi. Il tecnico non è in discussione – perché a Torino non buttano via gli allenatori e al tempo stesso un progetto intrapreso per dare una cesura rispetto al passato – ma quel "spero che qualcuno mi aiuti" scandito subito dopo il ko del Bentegodi è un messaggio di SOS lanciato nella bottiglia.

Non una resa ma la certezza che per uscire da questa situazione molto delicata c'è bisogno di compattezza e di uno sforzo complessivo di tutto l'ambiente bianconero. Dalla società alla squadra, a chi si rivolge Sarri? Le ipotesi sono differenti e tutte plausibili a cominciare dall'apporto dei "veterani" del gruppo come Buffon, Bonucci e più ancora Giorgio Chiellini, la cui assenza in difesa ha creato squilibri e tolto sicurezza al reparto. Poi ci sono Higuain e Pjanic, entrambi protagonisti di prove altalenanti: l'errore del bosniaco ha regalato un gol al Verona, anche al Bentegodi l'argentino ha mostrato di non gradire  la sostituzione/staffetta con Dybala.

E Ronaldo? Ironia della sorte la Juventus ha cominciato a balbettare quando lui è salito di ritmo e ha trovato continuità di condizione. È lui che ha preso per mano la squadra, è lui che va a bersaglio da 10 gare di fila ma le lacune della squadra fanno da zavorra (anche) alle sue ambizioni. "La squadra si allena nel modo giusto – dice Sarri – ma non riesce a esprimere tutto il potenziale di punti che avrebbe per questi episodi. Spero che qualcuno mi aiuti”.

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