Spalletti racconta il suo rapporto con De Laurentiis: “Avrei preferito più di umanità nei miei confronti”

“Con De Laurentiis ho avuto un rapporto conflittuale, avrei preferito avesse più umanità nei miei confronti visto l'impegno che avevo messo". Luciano Spalletti non ha usato giri di parole per descrivere il suo rapporto con Aurelio De Laurentiis ai tempi del Napoli. Che il legame tra i due non fosse idilliaco era diventato un po' il leitmotiv dell'ultimo periodo azzurro dell'attuale CT della Nazionale Italiana ma oggi è arrivata la conferma senza mezzi termini.
L'attuale selezionatore dell'Italia ha proseguito così: "Da quando non lavoriamo più insieme comunque non ci siamo più sentiti. Niente mi scivola addosso, tutto mi rimane e tutto mi consuma, le vittorie più delle sconfitte. Io sono fedelissimo a quella che è la mia vita, sentimentale e lavorativa. In ogni caso con lui è andata bene perché abbiamo visto festeggiare i bambini napoletani".
Spalletti ha parlato del suo rapporto con la città di Napoli: "Nessuna città sa essere così felice e così malinconica come Napoli e averne visto la felicità è qualcosa che mi porterò sempre dietro".
Spalletti e la chiamata di Gravina: "Non me lo aspettavo"
Come già anticipato, che il rapporto tra i due fosse logoro si era capito con il passare del tempo e l'avvicinarsi dello Scudetto vinto al galoppo dal Napoli: il rinnovo di Spalletti non arrivava e le voci su un rapporto ormai segnato tra Luciano e Aurelio si rincorrevano sempre di più. Le divergenze erano sempre più forti e non si poteva andare avanti in quel modo, anche per il tecnico di Certaldo "c'era tutto per continuare sulle basi solide di quella vittoria".
Sono riusciti a convivere e vincere insieme uno Scudetto favoloso ma subito dopo ognuno ha preso la sua strada. Spalletti prima aveva parlato di anno sabbatico ma dopo pochi mesi si è ritrovato sulla panchina della Nazionale Italiana: "Non me lo aspettavo, fu una sorpresa a tutti gli effetti".

Spalletti nello studio di Bruno Vespa ha ricordato di Italia-Germania del 1970: "Pensai di andare a festeggiare con tutti gli amici e chiesi alla mamma di fare una bandiera con i brandelli di tessuti che aveva in casa con la vecchia Singer. La mamma fu bravissima ad accontentarmi in pochi minuti".
Sulla Nazionale di oggi il CT risponde così: “I Mondiali? Non è impossibile la qualificazione, andiamo a giocarcela con tutta la fiducia possibile. Chiaro però come la Norvegia sia un ostacolo importante, si tratta di una squadra attrezzata a rendere la vita difficile a qualsiasi storia calcistica. Noi comunque ci siamo, abbiamo fatto passi in avanti notevoli. Saremo grosso modo gli stessi, poi bisogna stare attenti a saper leggere cosa racconta il campionato. Noi come l’Italia del 2006? Non siamo più o meno forti, stiamo per diventarlo, ma dobbiamo farlo velocemente”.