Simeone spiega perché ha perso la testa con il tifoso: “C’è stato un gesto dopo gli insulti”

Il finale di partita per l'Atletico Madrid è stato ad altissima tensione ed è sfociato in un accenno di rissa tra Diego Simeone e un tifoso del Liverpool: gli inglesi hanno vinto con un gol di van Dijk al 92′ e proprio in quel momento l'allenatore argentino ha perso le staffe e si è diretto da un uomo che era seduto alle sue spalle per affrontarlo faccia a faccia. È stato espulso e la sicurezza ha dovuto portarlo via per evitare una lite ben peggiore in un ambiente che ormai era diventato incandescente.
Il tecnico ha completamente perso la testa e si è scatenato, provando anche a giustificarsi con il quarto uomo Marcenaro che ha cercato di capire le sue ragioni. Troppo tardi, perché l'espulsione per il suo comportamento è stata inevitabile vista la situazione. In conferenza stampa Simeone ha provato a ricostruire tutto quello che è successo, spiegando perché è arrivato a litigare addirittura con un tifoso.
Perché Simeone ha affrontato il tifoso del Liverpool
È stata la scena più brutta di una partita ad altissima intensità e ricca di colpi di scena, un esordio con il botto per il Liverpool che ancora una volta ha strappato una vittoria nel finale. Purtroppo l'Atletico Madrid non è riuscito a completare la rimonta e nelle prossime gare non avrà Simeone in panchina che sarà certamente squalificato per qualche giornata dopo quanto accaduto ad Anfield. L'allenatore ha perso la testa con un tifoso che continuava a insultarlo e alla fine lo ha affrontato. A Movistar ha tentato di ricostruire tutto: "Siamo in una situazione in cui non abbiamo il diritto di reagire. Non è giusto reagire, perché siamo i protagonisti. Ma allo stesso modo in cui combattiamo il razzismo e gli insulti verso i giocatori, le panchine sono incollate (alle tribune) e non è facile ricevere insulti per tutta la partita. È arrivato il terzo gol e oltre agli insulti c'è stato un gesto, e io sono una persona".
L'argentino si scusa per il suo comportamento ma cerca anche di far comprendere la situazione difficile in cui si è trovato: "Non posso dire nulla perché sono l'allenatore. La mia reazione è ingiustificabile, ma dopo 90 minuti di insulti, non è facile. L'arbitro mi ha detto di capire la situazione. Spero che il Liverpool possa migliorare e, quando individuerà il colpevole, ci saranno delle conseguenze".