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Giro d'Italia 2023

Sesta tappa del Giro d’Italia a Gino Mader, davanti a Bernal. La nuova Maglia Rosa è Attila Valter

Grande tappa appenninica al Giro d’Italia con un arrivo entusiasmante in salita. Vince lo svizzero Mader, davanti a Bernal. Ottima prova della Ineos con un Filippo Ganna stratosferico, capace di tirare da solo Bernal e tutto il Gruppo sui battistrada. Crollo di De Marchi, non più in rosa., maglia indossata da Valter.
A cura di Alessio Pediglieri
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La tappa appenninica è stata l'antipasto di un Giro che si appresta ad entrare nel vivo della Corsa e ha dato segnali importanti in vista delle prossime salite e non ha deluso le attese. Una frazione che si è accesa nel finale con l'ultima erta del Colle San Marco dove i tre fuggitivi di giornata, Mader, Mollema e Cataldo tengono botta al plotone che insegue soprattutto grazie al lavoro di Ganna e della Ineos. Alla fine da solo al traguardo arriva Mader, davanti ai migliori che si sfidano per lo sprint finale con Bernal che taglia per primo battendo Evenepoel che sfiora la maglia rosa, indossata dall'ungherese Attila Valter.

In otto in fuga a ridosso delle prime salite

Il gruppo non aveva intenzione di lasciare partire fuggitivi sin dall'inizio ma alla fine si è dovuto adattare all'andamento di una corsa che ha vissuto qualche strappo inaspettato, aprendo lo spazio per alcune lepri di giornata pronte a giocarsi le proprie chance lungo il tracciato. A 100km dall'arrivo di Ascoli gli otto fuggitivi hanno affrontato prima lo strappetto de Le Fornaci e poi l'erta di Forca di Gualdo con un vantaggio di circa 5 minuti, che sono via via diminuiti. Prima la Ineos di Ganna poi la Israel di De Marchi si sono alternati alla testa del plotone per fare l'andatura, cercando di non fare aumentare il gap, prima della seconda parte del tracciato con l'altimetria più impegnativa con due dei tre GPM di giornata e l'arrivo in salita sul Colle San Marco.

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Freddo, vento e pioggia sugli Appennini

A Forca di Gualdo il tempo non è stato clemente, 10 gradi e asfalto scivoloso, così come al traguardo: corridori costretti a coprirsi e a controllare il meteo che minaccia pioggia con una escursione termica importante (8/9 gradi) a 1500 metri di altitudine. Filippo Ganna ha guidato per lunghi tratti il gruppo a favore del suo capitano Bernal mantenendo il gap dai fuggitivi attorno ai 5 minuti inattesa della seconda ascesa, verso la Forca di Presta (5km pedalabili) e soprattutto verso la lunga discesa da 20km.

Il forcing di Ganna e della Ineos, De Marchi abdica

Il lavoro della Ineos spacca il plotone, con la maglia rosa De Marchi in difficoltà e attardato sulla testa del plotone sempre guidato da Ganna e i suoi compagni che sorprendono il leader della classifica generale rimasto da solo. Un ritmo altissimo che riduce anche il distacco dai battistrada, ridottosi sotto i 3 minuti. Mentre il tempo peggiora tra freddo, pioggia, vento e grandine con cui affrontare la discesa, la Maglia Rosa alza bandiera bianca.

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L'ultima ascesa, GMP categoria 2

Le distanze restano inalterate per l'intera discesa prima dell'ultima erta, con i battistrada che mantengono un distacco importante con circa 3 minuti sul treno guidato da Ganna per riportare sotto Bernal. In mezzo, un gruppetto inseguitori con Bettiol e Ciccone che provano a tenere a distanza il leader della Ineos, senza riuscirci, mentre il gruppo maglia rosa di De Marchi paga quasi 9 minuti dalla testa della corsa. Gli ultimi 15 km in salita vedono tre uomini al comando, Mader, Mollema e Cataldo

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A cinque km i battistrada hanno ancora più di un minuto e mezzo, con la Ineos che sale forte ma con il terzetto in testa che sente il sapore dell'impresa di giornata. Mentre nel gruppo tutti i migliori si fanno spazio per le primissime posizioni, u tre in avanti si giocano lo scatto per la vittoria di tappa: Mader, favorito tra i tre, prende il largo a 3 km dal traguardo, facendo un piccolo vuoto con uno strappo prolungato. Bernal lancia in avanti il compagno Martinez per avere un riferimento nelle fasi finali, allontanandosi dal plotone e riagganciando due dei fuggitivi di giornata. Ma non Gino Mader che a 2km ha più 58 secondi sugli inseguitori. Ciccone, Evenepoel e Martin si mettono a ruota di Bernal che prova lo strappo decisivo nell'ultimo chilometro. Nessuno però riesce a prendere lo svizzero che taglia per primo la linea del traguardo

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