Scandalo in Spagna per il livore tra i ragazzini di Real e Atletico: antisportivi già a 12 anni

L'Atlético Madrid ha vinto il XXVII Torneo Internacional LaLiga FC Futures, un evento che riguarda la categoria Under 12, che si è disputato in tre giorni a Maspalomas (Gran Canaria). In finale i Colchoneros hanno battuto il Real Madrid 2-1 grazie ad una gran gol di Marco Camarero nei minuti di recupero.
A far più parlare nelle ore successive alla partita, però, non è stata solo la vittoria dei giovani dell'Atleti ma del loro atteggiamento nei confronti dei rivali del Real: nel consueto saluto prima del fischio iniziale alcuni ragazzi della squadra rojiblanca sono stato protagonisti di gesti non proprio sportivi, sfidando a muso duro i loro avversari senza il timore di essere ripresi o criticati per questo.
La partita è iniziata come se nulla fosse accaduto ed è passata del tutto inosservata ma il commentatore di ‘GOL Play' ha fatto notare la situazione evidenziando il comportamento di qualche ragazzo: "Volano scintille nel saluto tra le due squadre, mio Dio. Si vede la rivalità tra Real Madrid e Atlético de Real Madrid anche in questa categoria Under 12. Questa immagine non ci è piaciuta molto, ma comunque veniamo al calcio".
I social network hanno cominciato subito parlato di quanto si è verificato in occasione della finale e, come al solito, si è acuita la divisione di opinioni tra ciò che è agonismo e antisportività, soprattutto perché si trattava di una partita giocata tra ragazzini e non da adulti.
Una situazione simile si era verificata anche lo scorso anno sempre con protagonisti i ragazzi dell'Atletico ma in quel caso gli avversari erano i canterani del Barcellona.
Tralasciando questo episodio, la finale è stata una vera gioia per gli occhi dei tifosi con ottimi spunti da parte di entrambe le squadre: i Rojiblancos hanno aperto le marcature grazie al gol di Hugo García, ma Alberto Ruiz ha pareggiato per il Real. All'ultimo minuto della partita Camarero ha dato la coppa all'Atleti e ha permesso alla sua squadra di alzare nuovamente il trofeo undici anni dopo l'ultima volta.