Ronaldo a Del Piero: “Il fallo di Iuliano? Erano i tempi tesi, da Guerra Fredda…”

Ronaldo e Del Piero, nemici-amici. I due fuoriclasse di Juventus e Inter si sono ritrovati di fronte, questa volta a parlare, separati da un video a causa della pandemia di coronavirus a pochi giorni dal 5 maggio una data a suo modo diversamente storica per il nerazzurro e per il bianconero. In una diretta su Instagram il Pinturicchio e il Fenomeno brasiliano hanno ricordato i loro gol, i Palloni d'Oro, la stima reciproca ma soprattutto quella primavera 2002 tra le più calde del calcio italiano, non solo per le temperature in campo.
Alessandro Del Piero e Ronaldo, al di là di quanto forse molti non sospettavano sono stati sempre, oltre che rivali, dei grandi professionisti che si sono rispettati: prima di conoscersi, durante la militanza e gli incroci di Serie A, dopo. Amici, non di quelli che si chiamano tutti i giorni, ma di quelli che quando c'è l'occasione non la si perde nello scambiarsi reciproca ammirazione e rispetto. Così anche via web, R9 e l'ex '10' bianconero non hanno lesinato ricordi e applausi reciproci, l'uno rivolto alla grandezza dell'altro. Ce'è Ronaldo che elogia Del Piero: "Tu, Totti, Maldini, Raul, Roberto Carlos dovevate vincere il Pallone d'Oro, eravate da Pallone d'Oro" ha detto il Fenomeno che ne ha vinti ben due, il primo nel 1997 il secondo e ultimo proprio nel 2002. E c'è il Pinturicchio che replica con il gol del brasiliano al Compostela, quando a 21 anni con il Barcellona segnò una delle più straordinarie sue reti in carriera, partendo dalla propria metà campo e finendo a segnare dopo una serie infinita di finte e dribbling: "Mi hai ispirato, con quella rete mi hai aperto un nuovo mondo".
E poi, c'è il 2002 e il 5 maggio. Un momento che non può non essere affrontato dai due, con la Juventus che strappò all'ultima giornata lo scudetto all'Inter crollata a Roma sotto i colpi spietati della Lazio. Erano gli anni delle grandi tensioni tra Juve e Inter, delle pesanti accuse e di enormi sospetti, tra sudditanza psicologica e complessi di inferiorità. Il tutto condito da decisioni arbitrali che sono entrate nell'immaginario collettivo del calcio, come quella di Ceccarini sullo ‘scontro' tra Iuliano e Ronaldo: "Mi ricordo che c'era un clima stranissimo attorno a noi", rivive il Fenomeno "si parlava moltissimo di mercato, Alessandro Nesta era praticamente già un nuovo giocatore dell'Inter mentre l'Inter doveva preparare la gara della vita. Arrivammo a Roma rilassati, forse deconcentrati. La perdemmo noi quella partita, niente scuse ma la tensione era altissima, c'era un clima da Guerra Fredda. E la Juventus non aveva bisogno di quegli episodi"
Ogni anno mi ricordano il 5 maggio, sono taggato sulla mia foto mentre piango. Una ferita che è ancora aperta e ogni bolta mi sale una rabbia…