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Rocchi: “Ho preferito non mostrare in TV l’audio sul rigore Bisseck-Ndicka”. Perché l’ha fatto

Il designatore degli arbitri Rocchi è tornato a parlare dell’episodio del contatto tra Ndicka e Bisseck spiegando il perché della mancata diffusione dell’audio con il Var.
A cura di Marco Beltrami
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Tempo di bilanci anche per la squadra arbitrale in Serie A, a stagione ormai chiusa. Il designatore AIA Rocchi ha fatto il punto della situazione intervenendo anche su quelli che sono stati i casi più discussi. Tra questi anche quello di Inter-Roma, uno dei match crocevia del campionato, con la lente d'ingrandimento sul mancato rigore per il presunto fallo Ndicka-Bisseck.

Rocchi sulla moviola di Inter-Roma e il mancato audio immediato a Open Var

L'ex arbitro e capo dei fischietti italiani ha spiegato in particolare il motivo per cui, la situazione in questione non è subito finita in TV nel classico appuntamento di Open Var su DAZN. Rocchi ha preferito aspettare, con l'audio del confronto tra l'arbitro e i suoi collaboratori al Var che è stato reso di dominio pubblico a Scudetto assegnato, dunque a giochi fatti.

Nella conferenza di fine anno in Federcalcio il dirigente 51enne ha dichiarato: "Non è stato facile gestire gli audio da far sentire su Open Var, perché dovevo anche tutelare i ragazzi e per proteggere qualcuno dei miei ho preferito non mostrare un audio come in Inter-Roma. Quell'episodio ci ha creato tantissimi dubbi sull'intervento Var, non sul rigore. E comunque mai nessun arbitro mi ha chiesto di non far sentire la sua voce".

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Il contatto Bisseck-Ndicka e il parere di Rocchi

Già tra l'altro quando fu divulgato l'audio, lo stesso Rocchi fu chiarissimo: "Un errore non aver spiegato prima. Il non rigore una scelta molto al limite a livello di VAR, mentre si tratta di un rigore da assegnare in campo e piuttosto evidente. A livello di VAR avevamo qualche dubbio, ma per noi è sia da rigore che da intervento VAR".

In merito agli audio in TV, e alle difficoltà legate alla divulgazione degli stessi Rocchi ha chiosato: "I nostri ragazzi hanno dato tutto quest'anno, sono usciti spremuti e di più non si poteva fare. Poi l'uniformità è impossibile a livello generale, noi dobbiamo essere coerenti, spiegando sempre allo stesso modo. Questa è stata una delle difficoltà più grandi, anche se ‘Open Var' ha dato una grande possibilità di crescita, nonostante sia stato un lavoro molto faticoso, che ci ha permesso di aprirci e costretto a lavorare sulla comunicazione". E in futuro si potrebbero sentire i dialoghi durante i match: "E poi ancora sulla possibilità di ascoltare gli audio dei dialoghi durante le partite: "Francamente si è entrati già abbastanza nel nostro mondo… Noi siamo sempre più in piazza, ma dateci la possibilità di tornare poi in campo la domenica dopo. Se un attaccante sbaglia un rigore poi la domenica dopo gioca".

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