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Rizzoli: “Al VAR per ogni episodio dubbio”. Ma in questo campionato non è andata così

Il VAR è ancora una volta al centro di feroci polemiche dopo le partite di recupero Juve-Napoli e Inter-Sassuolo, ‘viziate’ da mancati interventi alla moviola. Ma riavvolgendo il nastro del campionato, non manca giornata in cui non vi sia accesa la critica all’utilizzo (o meno) della tecnologia. “La direttiva è controllare, sempre, tutto” dice Rizzoli. Eppure non accade.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il VAR è al centro delle polemiche: la moviola, la sua analisi, le decisioni prese in campo. Tutto ha spinto a creare spesso più disordine che ordine, con casi lampanti di interpretazioni non sempre corrette e opportune. Un turbinio che non coinvolge solamente l'Italia del calcio ma che ha avvolto anche a livello internazionale il mondo di un pallone che sconfessa se stesso nel momento in cui davanti alla telecamera a bordo campo non si vede o non si decide sull'evidenza. Così, Nicola Rizzoli ex arbitro internazionale e oggi designatore di A e di B, torna a parlare del VAR, rivedendo alcuni punti.

Il cambio di rotta all'interno dell'esclusiva del Corsport, è evidente: da un'idea di principio di utilizzare la tecnologia a supporto dei direttori di gara principalmente solo per chiaro ed evidente errore, oggi la direttiva si trasforma in qualcosa di più generico e generalizzato. Si deve andare al VAr o il VAR deve interloquire con l'arbitro di turno per qualsiasi episodio d'analisi dubbia. "Sono le indicazioni, chiarissime, che ho dato ai miei" ha sostenuto Rizzoli.

Dunque, perché se le indicazioni sono chiare la messa in pratica non lo è stata? In questo campionato sono stati molti gli episodi dubbi, contestati, non rivisti ed eventualmente corretti da VAR e AVAR le due ‘commissioni' atte a controllare che il tutto si possa svolgere in campo nel massimo della garanzia equa ed oggettiva del regolamento. Il problema esiste e Rizzoli in parte lo ammette: "E' assurdo che alle soglie del 2020 l’unico a non rivedere le immagini fosse proprio l’arbitro". Il riferimento è tra quelli più criticati, nell'ultimo Juventus-Napoli con l'arbitro Mariani e i suoi assistenti alla moviola rei di non aver rivisto al monitor. Ma "sanno anche loro di aver sbagliato per primi" sottolinea ancora Rizzoli.

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Eppure quello non è l'unico episodio, forse è solamente l'ultimo in ordine di tempo. Non c'è giornata di campionato che non vi sia polemica. Come nel turno infrasettimanale di recupero, con due polemiche su due partite. In Juve-Napoli, oltre al fallo Lozano-Chiesa, c'è anche il contatto Alex Sandro-Zielinski. In Inter-Sassuolo, il raddoppio nerazzurro, con la trattenuta di De Vrij su Raspadori che avrebbe dovuto annullare la rete e consegnare il tiro dal dischetto ai neroverdi. Precedentemente c'è anche il famoso episodio nel match tra Cagliari e Juventus, valido per la 27ª giornata di Serie A e arbitrato dal signor Gianpaolo Calvarese quando i tacchetti di Ronaldo segnano il viso di Cragno. O nella 28ª in occasione di Fiorentina-Milan e i dubbi sul gol di Ibrahimovic. E poi, ancora le proteste in Torino-Inter sul gol di Sanabria, o l'episodio su Chiesa nella sconfitta della Juventus a Benevento.

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