video suggerito
video suggerito

Quincy Promes arrestato nella notte a Dubai: lo aspettano 7 anni e mezzo di carcere

Quincy Promes è stato arrestato mentre si trovava a Dubai. Dovrà scontare una pena di sette anni e mezzo di reclusione per traffico di droga e per aver accoltellato il cugino nel 2020.
A cura di Marco Beltrami
0 CONDIVISIONI
Immagine

Quincy Promes è stato arrestato nelle scorse ore nella sua casa di Dubai. La notizia, divulgata inizialmente dalla stampa olandese, è stata poi confermata dall’avvocato dell’ex calciatore di Ajax e Siviglia, che però non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni. Secondo quanto riportato, la polizia avrebbe prelevato Promes nel cuore della notte, trasferendolo successivamente in un centro di detenzione.

Quincy Promes arrestato a Dubai, dovrà tornare in Olanda

Tempi duri, dunque, per l’ex giocatore di Twente, Spartak Mosca, Siviglia e Ajax, che attualmente milita nello United FC, squadra della seconda divisione degli Emirati Arabi Uniti. L’arresto sarebbe legato alla richiesta di estradizione avanzata dai Paesi Bassi. Questo significa che, a breve, il 33enne sarà trasferito in Olanda sotto la supervisione della Royal Military Police.

Al suo ritorno in patria, Promes dovrà scontare una pena complessiva di sette anni e mezzo di reclusione. E pensare che, come riportato dal De Telegraaf, il suo legale aveva chiesto alla Corte d’Appello di Amsterdam la revoca del mandato d’arresto: richiesta respinta.

Perché Promes dovrà andare in carcere, di cosa è accusato

Il calciatore olandese era stato condannato in contumacia a sei anni per traffico di 1.300 kg di cocaina e a 18 mesi per l’accoltellamento del cugino nel 2020. Dopo un primo periodo di detenzione, Promes era stato rilasciato su cauzione e aveva potuto riprendere l’attività agonistica negli Emirati, con l’obbligo di non lasciare il Paese.

Pochi giorni fa, aveva dichiarato: "Non mentirò: mi mancano molto i Paesi Bassi e vorrei tornarci. Si dice spesso che sono in fuga, ma da tempo sto cercando di contattare il Dipartimento di Giustizia per risolvere la situazione.
Avevo obblighi contrattuali con il mio club, lo Spartak Mosca. Quando ho scoperto che il mio caso era nei Paesi Bassi, ero già all’estero, quindi è stato difficile per me prendere quella decisione e tornare in Olanda.
Non posso mordere la mano che mi dava da mangiare in quel momento. Non sono fatto così. Io colpevole? Si tratta di questioni sostanziali su cui, su consiglio del mio avvocato, non posso commentare.”

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views