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Portanova, rito abbreviato per l’accusa di violenza sessuale: rischia fino a 14 anni di carcere

Manolo Portanova ha chiesto il rito abbreviato per l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Verrà giudicato il 21 giugno e , rischia tra gli 8 e i 14 anni di carcere.
A cura di Vito Lamorte
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Ci sono nuovi sviluppi in merito alla vicenda che riguarda Manolo Portanova, giovane calciatore del Genoa, e altri due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa di 21 anni. Il giocatore ha chiesto tramite i suoi legali di essere giudicato con rito abbreviato. Il processo dovrebbe tenersi il 21 giugno a Siena e le pene previste sono comprese fra gli 8 e i 14 anni di carcere.

I fatti contestati ai quattro ragazzi risalgono alla notte fra il 30 e il 31 maggio 2021 e il 10 giugno il calciatore venne arrestato, e posto ai domiciliari, con l'accusa di aver violentato, assieme ad altri tre giovani, una ragazza di 21 anni dopo una festa all’interno di un’abitazione privata della città toscana. Uno dei quattro accusati ammise di aver avuto un rapporto sessuale, dichiarando peraltro che la ragazza era consenziente, ma tutti gli altri negarono ogni coinvolgimento.

Gabriele Bordoni, avvocato del calciatore, a La Gazzetta dello Sport ha motivato la scelta della richiesto il rito abbreviato: "Non abbiamo pensato alla scelta del rito abbreviato come se si trattasse di un paracadute. Noi vogliamo che la vicenda venga chiarita nei dettagli così da uscire innocenti dal processo". 

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L'avvocato del calciatore classe 2000 nato a Napoli ha proseguito il suo intervento così: "In questo modo semmai c’è la volontà di evitare nuove sofferenze a tutti i soggetti coinvolti, i ragazzi e la ragazza, come sarebbe avvenuto nei tempi e nei modi di un processo pubblico che crea afflizione per tutti. Parliamo fra l’altro di soggetti tutti molto giovani. E non solo, c’è un interesse mediatico comprensibilmente superiore alla vicenda trattandosi di un giocatore di calcio. L’abbreviato offre invece tempi e modi più consoni. Ci sono ancora un paio di cose che devono essere chiarite, e quello che ancora manca lo andremo a introdurre nella prossima udienza".

Dopo il fermo di dodici mesi fa, il calciatore si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al GIP e dopo la revoca dei domiciliari ha potuto prendere parte alla stagione col Genoa, chiusa con la retrocessione in Serie B. Nessun commento sulla vicenda da parte del club ligure, al quale Portanova è legato fino al 2024. Lo scorso marzo è stato rinviato a giudizio.

Prima del rinvio dell'udienza preliminare, il GUP ha accolto le richieste di costituzione di parte civile della presunta vittima, dei suoi familiari e dell'associazione Donna chiama Donna.

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