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Pietro Fanna vessato dal vicino: “Ci ha rovinato la vita. Alberi avvelenati, orto distrutto”

Pierino Fanna, ex calciatore di Verona, Juventus e Inter ha parlato delle vessazioni subiti da lui e dalle sue sorelle: “Il nostro vicino ci ha rovinato la vita. La verità è che la giustizia non è uguale per tutti”.
A cura di Alessio Morra
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Pierino Fanna torna agli onori delle cronache. Ma a differenza di un mese e mezzo fa, quando è stato ricordato e celebrato per i 40 anni dello storico e mitico scudetto del Verona, adesso l'ex ala destra è in auge a causa di una brutta vicenda che ha coinvolto lui e le sue sorelle che hanno dovuto subire pesantissime vessazioni da parte del loro vicino di casa, condannato a 8 mesi di reclusione. Fanna ora ne ha voluto parlare e lo ha fatto con grande amarezza: "La verità è che la giustizia non è uguale per tutti. Lo è solo per chi può permettersela, con i soldi può portare avanti le proprie istanze".

"Avevamo un orto bellissimo, ora è contaminato"

Una storia davvero brutta. Pierino Fanna, storica ala destra, campione d'Italia con tre squadre diverse (record condiviso con cinque calciatori), e le sorelle Rita e Donatella, nel paese di Moimacco, 1600 abitanti, in provincia Udine, avevano un tempo un orto e un giardino meraviglioso con roseti e alberi secolari. La proprietà di Pierino era abitata dalle sorelle, che d'un tratto si sono trovate come vicino di casa un uomo che ha cominciato loro a rendere la vita impossibile. L'ex calciatore ha raccontato la sua storia al Corriere del Veneto: "Ci siamo trovati alberi secolari, piantati dai miei nonni, avvelenati. Li abbiamo dovuti tagliare. Avevamo un orto bellissimo, che purtroppo è completamente contaminato e non possiamo più usarlo".

Pierino Fanna alla sinistra di Antonio Di Gennaro nella celebrazione di 40 anni dello scudetto del Verona.
Pierino Fanna alla sinistra di Antonio Di Gennaro nella celebrazione di 40 anni dello scudetto del Verona.

Il vicino di casa condannato dalla Corte d'Appello

A rendere loro la vita complicata è stato il loro vicino di casa, condannato dalla Corte d'Appello di Trieste a 8 mesi di reclusione con sospensione della pena condizionata al pagamento di una provvisionale alle parti civili. Sempre Fanna. "Quel Tiziano Chiarandini è uno che non si direbbe mai potesse fare una cosa del genere. Ci siamo trovati davanti una figura potente. Chiarandini è un sostituto commissario della Polizia di Stato in pensione, in passato presidente regionale della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue". Aveva subito pure una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione per danneggiamento e getto pericoloso di cose, ma i reati nel frattempo sono estinti.

Fanna è uno dei soli sei calciatori ad aver vinto lo scudetto in Serie A con tre squadre differenti.
Fanna è uno dei soli sei calciatori ad aver vinto lo scudetto in Serie A con tre squadre differenti.

"Mia sorella sta pagando conseguenze fisiche ed è costretta a vederlo tutti i giorni"

Rita Fanna ha più volte denunciato quell'uomo anche per stalking, ma questo reato a Chiarandini non è stato mai contestato. Sette annidi tormenti, con una serie di intimidazioni verbali, materiali e psicologiche. Fanna era preoccupato soprattutto per la sorella Rita alla quale era stato proposto anche di trasferirsi in una località protetta: "Lei sta pagando le conseguenze, anche fisiche, e poi è costretta a vederlo tutti i giorni. Sarebbe lui quello da allontanare, non noi".

"La verità è che la giustizia non è uguale per tutti"

Poi l'affondo durissimo: "Siamo incappati in questa persona. Rita è rimasta sola, è stata messa in discussione. Non so come sia riuscita a resistere. Andremo sicuramente avanti, fino in fondo, anche in sede civile, per cercare quel minimo di verità e giustizia che speriamo il tempo ci dia, soprattutto per Rita. Lui ha preso di mira i beni di proprietà della vicina di casa. Quella persona ci ha rovinato la vita e la serenità. Siamo una famiglia tranquilla, abbiamo cercato nel limite del possibile sempre il dialogo. La verità è che la giustizia non è uguale per tutti. È uguale per chi può permettersela, con i soldi per portare avanti le proprie istanze".

Aggiungendo: "Questa storia la voglio raccontare perché io e la mia famiglia abbiamo sempre cercato di dare il buon esempio, ma poi siamo incappati in questa persona. Quando ti succedono cose come questa la tua vita si stravolge. Ma non tutti hanno la forza psicologica, fisica ed economica per portare avanti questa battaglia".

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