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Perisic fa il capo dello spogliatoio con Vecino, Inzaghi costretto a intervenire: finale già scritto

Le telecamere svelano cosa sta succedendo nello spogliatoio dell’Inter: c’è un nodo che sta venendo al pettine.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Inter non farà nulla in entrata nel mercato di gennaio ed è assolutamente logico alla luce del rendimento strepitoso della rosa magistralmente gestita da Simone Inzaghi in questo avvio di stagione. Prima in campionato con 4 punti di vantaggio sul Milan, qualificata agli ottavi di Champions League, granitica in difesa e spumeggiante in attacco, con un'autostima pompata al massimo dalle delle 7 vittorie consecutive, la formazione nerazzurra è in uno stato di grazia che nulla deve turbare. E se qualcosa o qualcuno prova a farlo, ci pensa chi comanda in spogliatoio a rimettere le cose a posto.

La scena avvenuta al termine di Inter-Torino, match vinto per 1-0 dai padroni di casa grazie al gol di Dumfries, spiega bene le dinamiche che avvengono lontano dai riflettori e che per una volta sono state immortalate dalle telecamere. Si vede Ivan Perisic entrare in campo al fischio finale dalla panchina (era stato sostituito al 90′ da Dimarco) ed avvicinarsi a Matias Vecino, che era subentrato a metà secondo tempo a Calhanoglu. Il croato – un pilastro sulla corsia sinistra nel 3-5-2 di Inzaghi – si rivolge a muso duro all'uruguaiano chiedendogli conto di qualcosa, finché non arriva a risolvere la questione, facendo da paciere, lo stesso tecnico nerazzurro.

Il sostrato della vicenda lo racconta la Gazzetta dello Sport: Perisic – da leader riconosciuto, ruolo che anche i tifosi dell'Inter stanno apprezzando sempre di più – si è fatto interprete del malcontento dello spogliatoio per l'approccio non ottimale di Vecino alle partite in cui è stato chiamato in causa. Panchinaro fisso, il 30enne ex Empoli e Fiorentina quest'anno ha giocato spiccioli di gare, per un totale di 388 minuti in 15 presenze, con un gol all'attivo alla quarta giornata di campionato contro il Bologna. Ben diverso il peso specifico – in campo e fuori – del croato: un titolarissimo il cui contratto in scadenza verrà probabilmente rinnovato.

Destino opposto invece per Vecino, anch'egli a scadenza a giugno e probabile partente già a gennaio: è lui il nome caldo in uscita. Del resto con Vidal, Sensi e Gagliardini alle spalle del terzetto formato da Barella, Brozovic e Calhanoglu, Inzaghi è sufficientemente coperto: nessun granello di sabbia deve mettere a rischio un ingranaggio finora perfetto.

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