Perché Ter Stegen può giocare Inter-Barcellona anche se non è in lista Uefa: la regola delle 24 ore

Ter Stegen o Szczesny, chi sarà il portiere del Barcellona nella semifinale di ritorno di Champions League contro l'Inter? E com'è possibile, da regolamento, che i blaugrana abbiano potuto schierare l'estremo difensore in Liga e potrebbero anche farlo in Coppa pur figurando l'ex Juve nella Lista Uefa? Non c'è alcuna irregolarità da parte dei catalani né alcun rischio d'incorrere in sanzioni né per quanto riguarda il campionato spagnolo né per la Uefa ma, al netto delle norme, i blaugrana devono fare una scelta almeno per quanto riguarda il novero dei calciatori indicato a inizio stagione per la partecipazione ai tornei continentali per club. Hanno 24 ore di tempo – come imposto dalle prescrizioni – per tagliare l'uno o l'altro e decidere se piazzare tra i pali il tedesco oppure confermare la fiducia al polacco. In Spagna, però, sono convinti non servirà tanto per decidere, considerato che Szczesny (ingaggiato dopo il grave infortunio capitato al collega per colmare una falla in rosa) ha fornito ampie garanzie e mostrato d'essersi integrato bene coi meccanismi di gioco di Flick, che predilige una difesa molto alta e un portiere "volante", quasi da libero aggiunto in determinate situazioni di gioco. Ecco perché sarà l'ex bianconero a giocare martedì sera al Meazza.
Perché Ter Stegen può essere convocato contro l'Inter anche se escluso dalla Lista Uefa
Il protocollo della federazione continentale dà ai blaugrana la possibilità di reintegrare il tedesco ma a due condizioni: che lo faccia al posto del polacco (quindi, l'escluso non potrà accomodarsi nemmeno in panchina) e ne dia comunicazione entro 24 ore dalla disputa dell'incontro di Champions League contro l'Inter. La norma che dà agli spagnoli questa facoltà è il comma 14 dell'articolo 31 del regolamento Uefa Champions League.

L'estratto che circoscrive l'opportunità o meno di modificare la Lista Uefa nell'immediata vigilia dell'impegno di Coppa è nella parte finale, a margine dei criteri per la compilazione ufficiale della "rosa" da presentare alla federazione.
"Se un club non può contare sulle prestazioni di almeno due portieri iscritti alla Lista A a causa di infortunio o malattia di lunga durata, il club interessato può sostituire temporaneamente il portiere in questione e iscrivere un nuovo portiere in qualsiasi momento della stagione, completando l'iscrizione ufficiale della Lista A con un portiere idoneo a essere schierato. Un infortunio o una malattia sono considerati di lunga durata se durano almeno 30 giorni a partire dal giorno in cui si sono verificati. Se il portiere guarisce prima della fine di questo periodo di 30 giorni, il giocatore deve comunque rimanere fuori dalla Lista A fino alla fine di tale periodo. Il nuovo portiere non deve essere formato localmente, anche se il portiere sostituito lo era. Il club deve fornire alla Uefa la necessaria documentazione medica in una delle lingue ufficiali della Uefa. La Uefa può richiedere un ulteriore esame medico del portiere da parte di un esperto nominato dalla Uefa a spese del club. Una volta che il portiere infortunato o malato è nuovamente idoneo a essere schierato, può riprendere il suo ruolo al posto del sostituto. Il rientro del portiere originario deve essere comunicato all'amministrazione UEFA 24 ore prima della partita successiva in cui il portiere originario dovrà giocare".

Perché Ter Stegen ha giocato in Liga nonostante il tesseramento di Szczesny
Sciolto questo nodo, ne resta un altro: spiegare perché Ter Stegen è stato convocato e ha disputato la partita del torneo spagnolo vinta dal Barcellona (2-1) contro il Valladolid. La risposta è nell'articolo 77 del regolamento di bilancio della Liga, che fa riferimento alla posizione dei calciatori infortunati a lungo termine. I catalani hanno potuto tesserare Szczseny, utilizzando anche una parte dello stipendio del tedesco per coprire le spese perché di fronte a una caso di "invalidità che dura da quattro mesi o più dal momento in cui si è verificata". Era il 22 settembre quando il tedesco si fece male contro il Villarreal, da allora sono trascorsi sette mesi, lasso di tempo che rientra nel protocollo previsto e per effetto del quale la società, entro 30 giorni dall'infortunio, ha richiesto il tesseramento di un nuovo giocatore.
Lo stesso regolamento, oltre a consentire l'utilizzo dell'80% del costo di Ter Stegen per tesserare Szczesny, ha salvaguardato anche la posizione contrattuale del tedesco così che quell'importo potesse essere "ripartito in proporzione alla durata residua della stagione dalla registrazione del giocatore che sostituisce quello infortunato".