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Perché Simone Inzaghi non ha parlato in TV nel post gara di Inter-Torino: “Questo fa capire chi sia”

Simone Inzaghi ha preferito non presentarsi nelle interviste post partita dove è apparso il suo storico vice, Massimiliano Farris che ha spiegato il motivo di questa scelta. Poi, il pensiero a quanto compiuto e a cosa accadrà: “Aprire un ciclo? Credo che questa squadra possa lottare a lungo per grandi traguardi”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Inter festeggia il 20° Scudetto vincendo 2-0 sul Torino a San Siro, con la doppietta di Calhanoglu che apre le danze nerazzurre per i festeggiamenti che proseguiranno per tutta la giornata di oggi, domenica 28 aprile, per le vie di Milano con il pullman a tetto aperto per il classico bagno di folla di giocatori, staff e tutto il mondo interista. Tutti si aspettavano di sentire le prime impressioni a caldo di Simone Inzaghi nel post gara, ma davanti alle TV si è presentato il suo vice, Massimiliano Farris.

Chi sperava di sentire dal "Demone" di Piacenza le prime classiche impressioni per l'ennesima vittoria stagionale, ottenuta in un clima di festa e tripudio del popolo nerazzurro che ha cantato, inneggiato e sostenuto tutti i giocatori uno ad uno in un San Siro sold out, è stato deluso. Il tecnico non si è presentato ai microfoni di DAZN per il classico commento alla gara, dove si è palesato il suo storico vice, Massimiliano Farris. Che ha spiegato subito l'arcano: nessun fastidio o cali di voce, ma semplicemente l'ennesimo gesto che va oltre il semplice significato del momento.

"No, Simone non ha cali di voce e nemmeno qualche tensione in particolare" spiega Farris in diretta TV a chi gli chiedeva di questa scelta non anticipata da nessuno. Semplicemente è stato lo stesso Inzaghi a decidere di fare un passo indietro e lasciargli la scena: "Oggi sono qui e questo fa capire chi è Simone Inzaghi" continua Farris. "Oggi poteva venire tranquillamente e invece ha voluto che fossi io in prima linea a prendermi i complimenti per lo staff".

Un gesto, ulteriore, che mostra l'alchimia incredibile che ha portato al successo stagionale e che si dimostra in tanti piccoli gesti che evidenziano un ambiente compatto, unito: il siparietto in campo tra Lautaro e Calhanoglu in occasione del rigore, la richiesta di Sanchez a Inzaghi di farlo entrare in campo, lo stesso allenatore spronato da Dimarco a saltare a bordo campo su invito dei tifosi della Curva. Fino all'ultimo atto che conferma di che spessore sia lo spogliatoio nerazzurro.

"Qualche giocatore chiama Inzaghi il Demone, qualche giocatore la butta lì. Di certo è il nostro condottiero" continua Farris che poi si sofferma sulla vittoria e su una stagione a dir poco esaltante per il 20° scudetto: "Con questo successo, riusciamo a goderci a pieno anche i due anni precedenti. Perché poi chi è nello sport soffre molto di più le sconfitte di quanto non si goda le vittorie. Noi siamo convinti che questa squadra possa lottare ancora a lungo per grandi traguardi".

Parole che preannunciano di vedere ancora a lungo i colori nerazzurri imperare in Italia e possibilmente in Europa: "Aprire un ciclo? Abbiamo centrato coppe, una finale di Champions" ricorda ancora Farris, "Il primo anno potevamo anche portare a casa lo scudetto, non ci siamo riusciti, abbiamo pagato lo scotto anche come staff dell'arrivo in una grande squadra. Ma quest'anno ci ripaga di tutto"

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