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Perché Maignan fa la riserva nella nazionale francese: c’è un intoccabile nello spogliatoio

Vincitore di due titoli nazionali di seguito tra Lille e Milan, Mike Maignan è ancora secondo nelle gerarchie della Francia di Deschamps, il quale gli preferisce il capitano Lloris per motivi non solo tecnici.
A cura di Antonio Moschella
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Vincere da protagonista due titoli nazionali di seguito con due squadre distinte è impresa da campioni. Da campioni veri. Mike Maignan ha dimostrato di esserlo fin da subito in Italia, senza necessitare neanche di un ambientamento. Arrivato per non far rimpiangere Gianluigi Donnarumma, il nativo della Guyana francese non ha tentennato un solo istante dopo aver preso con autorità il ruolo di titolare assoluto della porta rossonera. Lui che arrivava da un campionato di Ligue 1 vinto a sorpresa con il Lille, miglior difesa europea con appena 23 reti subite, si è immediatamente calato nella realtà milanista diventandone subito il leader difensivo grazie a una naturale autorevolezza e a un'innata capacità di prendere sempre le decisioni giuste. Solidissimo e mai titubante, è oggi uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.

Se in molti in casa Milan hanno esaltato le prestazioni di Rafael Leao e Sandro Tonali, due dei mattatori del gran finale della squadra di Stefano Pioli, va ricordato che in campionato i rossoneri hanno incassato appena due reti nelle ultime 11 uscite, e solamente in trasferta contro Lazio e Verona. Il contributo di Maignan si è dunque rivelato fondamentale, soprattutto in partite serrate come quella contro la Fiorentina, dove un suo volo con tanto di smanacciata a due mani su Cabral e successiva presa sicura.

Allenato da una vecchia gloria come Dida, il classe 1995 è stato l'acquisto più azzeccato dello scorso calciomercato in Italia. Tuttavia, un po' come accaduto a un altro francese che fece faville in Serie A, Sebastien Frey, il suo rendimento eccezionale non si vede riflesso in un'affermazione in nazionale. Nonostante in molti stiano chiedendo a gran voce una sua promozione a titolare dei Bleus, la concorrenza del capitano Hugo Lloris, sembra essere per il momento imbattibile, e non solo per la fascia al braccio portata dal portiere del Tottenham.

La nazionale campione del mondo, che giungerà in Qatar con l'etichetta di favorita anche al prossimo evento planetario, è fondata su equilibri particolari, tutti plasmati dal mite ma fermo Didier Deschamps. Uno di questi equilibri più solidi è l'esperienza dello stesso Lloris, un classe 1986 che dal 2009 è titolare inamovibile in porta e da oltre dieci anni è il capitano dei Bleus. Lui e Deschamps formano un duopolio di leadership importante per i Bleus, un duopolio che si è sviluppato in anni difficili e ha poi trovato la consacrazione con la vittoria del mondiale di Russia e la Nations League 2021.

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Solido e affidabile, oltre che spesso protagonista di interventi alla stampa per prendere su di sé le responsabilità della squadra, Lloris è il primo pretoriano di Deschamps, che ha in altri elementi fissi come Pavard e Digne, molto discussi per il loro discreto rendimento, dei fedelissimi che a livello tattico gli offrono garanzie assolute.

Lo slancio di Maignan, la cui esplosività atletica in Francia non la vedevano dai tempi di Bernard Lama, è quello giusto per prendere il posto di Lloris, sia per le qualità tra i pali sia per la leadership. Capace anche di effettuare assist con lanci lunghi, come accaduto con Leao a febbraio, quando un suo passaggio di 65 metri sorprese la difesa della Sampdoria, il nativo di Caienna ha finora solamente due presenze in nazionale maggiore. Un po' poco per un quasi ventisettenne sulla cresta dell'onda. Evidentemente, anche per un fenomeno come lui vale il famoso proverbio "Nemo propheta in patria", soprattutto se lo scenario nel quale milita non è un campionato top come la Premier. Del resto, se a un terzino sinistro consolidato come Ferland Mendy, campione d'Europa con il Real Madrid da titolare, Deschamps preferisce un mediocre Digne, che milita nell'Aston Villa, la mancata titolarità di Maignan è presto spiegata.

Nonostante l'opinione pubblica spinga per un cambio al vertice, o meglio alla base, sembra che Magic Mike debba ancora pazientare molto prima di squarciare il velo di Maya della concorrenza del secondo giocatore con più cap nei Bleus (137), a sole cinque lunghezze dal recordman Lilian Thuram, il quale verrà presto scavalcato da un portiere non eccezionale ma talmente nelle grazie del CT da tappare la consacrazione in nazionale di un ormai indiscutibile come Maignan.

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