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Perché la Premier League è irraggiungibile per il resto d’Europa sui diritti TV: le cifre

I diritti TV rendono il campionato inglese irraggiungibile per le altre big d’Europa. Tra ricavi record e distribuzione più equa, la Premier corre mentre Liga, Serie A e Ligue 1 inseguono.
A cura di Vito Lamorte
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La distribuzione dei diritti televisivi è diventata il vero termometro della salute economica del calcio europeo e il fattore che più di ogni altro determina la distanza tra i campionati. I proventi dell’audiovisivo non incidono soltanto sulla forza d’acquisto dei club, ma plasmano modelli di crescita, ambizioni sportive e capacità di restare competitivi nel tempo.

L’ultimo quadro dei ricavi conferma una tendenza ormai consolidata: mentre alcune leghe continuano a macinare cifre record, altre faticano a tenere il passo o attraversano una fase di profonda difficoltà.

Premier League fuori scala: il divario economico che spacca il calcio europeo

In questo scenario, la Premier League si conferma il riferimento assoluto. Il campionato inglese domina per volume complessivo e per ampiezza della distribuzione: non solo i top club incassano somme enormi, ma anche le squadre di metà e bassa classifica superano soglie che altrove restano irraggiungibili. È questo equilibrio “verso l’alto” a fare la differenza, garantendo solidità finanziaria diffusa e un livello di competitività interno unico in Europa.

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La Liga spagnola continua invece a poggiare su un duopolio solido ma isolato. Real Madrid e Barcellona restano su cifre elevate, mentre il resto del campionato viaggia su ricavi decisamente inferiori, creando una frattura strutturale tra vertice e base. Una distanza che limita la crescita complessiva del torneo e ne riduce l’appeal internazionale.

In Germania, la Bundesliga propone un modello più uniforme: i ricavi sono distribuiti in modo relativamente equilibrato, ma il tetto massimo resta lontano dai numeri inglesi. Questo garantisce stabilità ai club, ma rende complicato competere con le superpotenze della Premier League sul piano europeo.

La forza dei diritti TV rende la Premier inarrivabile

La Serie A, dal canto suo, resiste ma con risorse più contenute rispetto al passato. I club di vertice guidano la classifica degli incassi, ma la seconda metà della graduatoria soffre di entrate ridotte, con inevitabili ripercussioni su mercato e risultati internazionali.

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Il caso più critico è quello della Ligue 1, alle prese con il crollo dei contratti televisivi. L’incertezza sui ricavi e la mancanza di accordi solidi hanno aperto una crisi che rischia di allargare ulteriormente il solco con le altre grandi leghe.

Nel complesso, il divario economico tra i campionati europei appare sempre più marcato: la Premier League viaggia su un altro pianeta, mentre le altre inseguono con modelli diversi e risorse limitate. Una disparità che oggi pesa tanto quanto il valore tecnico espresso sul campo.

Il dominio economico che separa la Premier League dal resto d’Europa: le cifre

La Premier League domina il panorama europeo dei diritti televisivi con cifre che la rendono quasi irraggiungibile per gli altri campionati. I club di vertice inglesi incassano importi record: il Liverpool guida con 181,5 milioni di sterline, seguito dall’Arsenal con 177,8 milioni e dal Manchester City con 171,5 milioni. Anche le squadre di metà classifica godono di introiti considerevoli, come Nottingham Forest e Brighton & Hove Albion, entrambi sopra i 145 milioni, mentre le formazioni con guadagni più bassi non scendono sotto i 100 milioni di sterline.

In Spagna, la Liga è concentrata sui top club: Real Madrid 157,52 milioni di euro, Barcellona 156,45 milioni, Atlético de Madrid oltre 108 milioni; le squadre medie e basse come Valencia e Real Betis oscillano tra 50 e 65 milioni, mentre club minori arrivano a malapena a 40 milioni.

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La Bundesliga offre una distribuzione più equilibrata: Bayern Monaco 103 milioni, Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund circa 90 milioni, con la maggior parte delle squadre tra 50 e 70 milioni.

La Serie A italiana vede l’Inter al vertice con 81,9 milioni di euro, seguita da Napoli, Juventus e Milan intorno ai 67 milioni, mentre diverse squadre di seconda fascia scendono sotto i 35 milioni.

La Ligue 1 francese affronta una grave crisi: i club ricaveranno solo 80,5 milioni dai diritti televisivi tradizionali, più 152 milioni dalla piattaforma Ligue 1+, cifre insufficienti a mantenere la competitività internazionale.

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