Perché la flebile trattenuta di Bastoni su Wirtz è fallo da rigore in Champions ma non in Italia

Bastoni trattiene per la maglia Wirtz, che cade in piena area di rigore, e l'arbitro, richiamato dal VAR, concede al Liverpool il rigore che permette di battere l'Inter. La panchina nerazzurra esplode. Il difensore autore della scorrettezza si sbraccia visibilmente nei confronti dell'avversario, invitandolo ad alzarsi e a non fare la sceneggiata. Ma ormai la catena del comando s'è innescata e il direttore di gara, che ha ricevuto la segnalazione in auricolare, si concede il beneficio del dubbio andando a rivedere l'azione al monitor. Eppure, a velocità normale, aveva interpretato quell'episodio senza dargli troppo peso: lo aveva visto e valutato come ininfluente poi la decisione di interpretarlo, esaminando i fotogrammi che gli vengono sottoposti, ha sparso amarezza e veleno. Si era già capito cosa sarebbe successo.
Perché la trattenuta di Bastoni è stata punita con tanta (e diversa) severità
In Italia, forse, non avrebbero mai concesso la massima punizione per una situazione del genere. In Europa, invece, la rigida e molto fiscale applicazione del regolamento alimenta il dibattito se possono essere ritenute plausibili sanzioni di questo tipo che, oltretutto, indirizzano una partita e risultano determinanti ai fini del risultato. La percezione differente deriva, con ogni probabilità, dalla diversa severità e dalla costanza nell'applicazione della regola da parte degli arbitri in ambiti nazionali e internazionali.

Al di là della inflessibilità estrema con la quale è stato giudicato lo strattone, resta la sensazione che Bastoni abbia commesso un'ingenuità altrettanto clamorosa in un momento molto delicato dell'incontro, incappando nell'atteggiamento eccessivamente intransigente degli arbitri al VAR che in precedenza avevano annullato la rete di Konaté per una carambola tra van Dijk e il braccio di Ekitiké.
Cosa dice il regolamento su situazioni del genere
Il regolamento su falli e scorrettezze parla chiaro: se un difensore trattiene per la maglia un attaccante in area di rigore, impedendogli il movimento o la possibilità di giocare il pallone, l'arbitro può concedere un calcio di rigore. La trattenuta deve essere significativa e non un semplice tocco. E secondo il direttore di gara tedesco la valutazione fatta di quel frangente è stata penalizzante per l'Inter perché ha ritenuto come punibile l'intensità del comportamento di Bastoni che afferra, tira, blocca l'avversario.

L'applicazione più rigida e fiscale in contesti internazionali
A voler trovare una spiegazione rispetto a quanto accaduto nel finale di Inter-Liverpool, si può al massimo dedurre che il dibattito sull'intensità di applicazione del regolamento da parte dell'arbitro tedesco è l'altra faccia della medaglia rispetto alla mancanza di fischi su azioni al limite (o simili) in Italia. Un atteggiamento che quasi determina a un'assuefazione e che stride nel raffronto con le competizioni Uefa, dove l'applicazione è più rigida e uniforme.
"Non ho capito l'intervento del VAR", dice Capello che a Sky definisce "scandaloso" un penalty di quel tipo. "Non si può mai dare, è una vergogna" e punta l'attenzione sulla "simulazione plateale di Wirtz che si è buttato per terra". Costacurta gli dà manforte: "Ma di cosa stiamo parlando? Senza nessuna logica. E ha fatto pure la scena".