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Perché il Bologna che vince con merito la Coppa Italia è un’ottima notizia per il calcio italiano

Grazie al Bologna si allarga il parterre delle squadre che arrivano a vincere un trofeo, grande segno di salute del nostro calcio. All’Olimpico i rossoblu hanno conquistato la Coppa Italia, battendo 1-0 il Milan.
A cura di Jvan Sica
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Il Bologna vince la Coppa Italia battendo il Milan per 1-0 e riconquista il trofeo dopo 51 anni. La vittoria del Bologna è netta, chiara, arrivata dopo un processo che è partito con la nuova società, ed è arrivato a un punto di sviluppo decisivo con Thiago Motta e si è concretizzato (magari è solo un primo passo) con Vincenzo Italiano.

Il percorso del Bologna di Joey Saputo: idee chiare

I principi sono in primo luogo l’idea di fare un calcio propositivo, già a partire da Delio Rossi, primo allenatore della gestione Saputo. Il Bologna non gioca mai al risparmio e vuole prendersi il campo, aggredendo in fase di pressing e contro pressing senza soluzione di continuità. Per fare un gioco del genere è fondamentale avere una rosa ampia e all’altezza e in questo il Bologna ha seguito l’Atalanta, che ha scelto di avere almeno due squadre quasi dello stesso livello per giocarsi le proprie carte su tutti i fronti.

Da Thiago Motta a Italiano

Il salto di qualità è arrivato di sicuro con Motta, capace di portare la squadra in Champions League, ma è evidente come Italiano abbia fatto fare alla squadra un passo ulteriore, portandola anche a un trofeo. Due cose molto importanti della partita di questa sera servono per spiegare il Bologna. Prima di tutto in questa partita e non solo Italiano ha spiegato agli amanti della linea di difesa alta (Flick, avevi impegni questa sera?) come si deve muovere in verticale, ma anche in orizzontale, per non creare buchi in cui gli avversari possono inserirsi.

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Il successo sul Milan e il trionfo in Coppa Italia

Quella linea così aggressiva ma consapevole ha dato campo all’intera squadra e ha fatto giocare bene tutti, che avevano così poco spazio da coprire sia con la palla che senza. Un altro dettaglio fondamentale grazie al quale l’allenatore del Bologna ha vinto la partita è stata la capacità di portare fuori zona i centrali del Milan attraverso il lavoro e il movimento di Castro e Fabbian. Da un inserimento del calciatore italiano è nato il gol vittoria.

Il Milan dal canto suo ha giocato con uno scolastico 3-5-2, nella speranza che Leao tirasse fuori l’azione creativa capace di far saltare il tappo. Il portoghese si è mosso bene, ha creato occasioni, ma non è Yamal che inventa dal nulla azioni su azioni. Con il passare del tempo il portoghese è calato fisicamente e il Milan non ha più tirato in porta.

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Per i motivi appena accennati e non solo la vittoria del Bologna è una bella notizia per il calcio italiano. Prima di tutto perché allargare il parterre delle squadre che arrivano a vincere un trofeo è segno di salute del nostro calcio. Quando a vincere è una o pochissime altre squadre il movimento intero appassisce e diventa sterile.

È stata la mano di Italiano

Il Bologna poi ha vinto con un calcio estremamente contemporaneo, in entrambe le fasi, perché Italiano ha dimostrato che si può difendere come ha difeso e vincere una Coppa Italia, cosa in cui pochi credevano fino a pochi minuti fa. Poi ci sono anche i calciatori in rosa. Con i dovuti paragoni per la qualità e il talento dei singoli, la squadra che più si avvicina a questo Bologna è il Paris Saint Germain di Luis Enrique: poche stelle troppo luminose, sacrifici di ogni singolo elemento della rosa, capacità atletiche enormi grazie anche a corpi molto strutturati e competenze multi ruolo di tanti calciatori.

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Il seme di tutto questo è stato gettato dall’Atalanta, almeno per il nostro calcio e fa piacere che stia facendo crescere tanti altri alberi. Infine le prospettive, altra possibile boccata di ossigeno per il nostro calcio. Vincere fa bene anche alla volontà di investire e continuare a crescere. I proprietari del Bologna possono portare questa squadra ancora più su e con le capacità gestionali che hanno dimostrato in questi anni magari tenersi in futuro i Calafiori e Zirkzee e puntare a qualcosa di ancora più grosso.

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