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Paratici isolato alla Juventus, addio vicino: non doveva dire quella frase

La lite tra Fabio Paratici e Pavel Nedved al termine di Juventus-Milan dà il senso di un club spaccato, in cui la posizione più debole ce l’ha il responsabile dell’area tecnica. Oltre al fallimento del progetto sportivo di quest’anno, il dirigente emiliano potrebbe scontare rapporti interni deterioratisi. L’asse tra Agnelli e Nedved è tuttora solidissimo, Paratici potrebbe pagare a caro prezzo una frase…
A cura di Paolo Fiorenza
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Quando le cose vanno male, è facile che possano andare peggio: così la Juventus non solo appare sfilacciata sul campo, ma comincia a mostrare preoccupanti crepe anche all'esterno. La lite tra Fabio Paratici e Pavel Nedved andata in scena davanti all'esterno dello Stadium al termine del match contro il Milan, a voce alta ed anche in presenza del pullman delle due squadre, dà il senso di un club spaccato, il che è un segnale ancora peggiore dei deludenti risultati raggiunti dalla squadra di Pirlo.

L'accalorata discussione tra i due dirigenti bianconeri sull'opportunità o meno di esonerare subito Pirlo è la spia di un'anima bianconera che si sta disperdendo nei rivoli dei tanti possibili scenari futuri che attendono la Vecchia Signora. Al di là dell'oggetto del contendere di domenica sera, nel gioco di chi cade dalla torre in questo momento quello nella posizione più debole appare Paratici. Il ‘Chief Football Officer' – responsabile dell'area sportiva che riporta direttamente al presidente – avrebbe voluto cacciare immediatamente Pirlo, ma alla fine ha prevalso la linea del ceco, vicepresidente e legato ad un filo diretto con Andrea Agnelli. Linea, quella della conferma del bresciano, che peraltro era sostenuta anche da Fabio Cherubini, ‘Head of Technical Areas' che da mesi ha visto crescere le sue responsabilità anche a livello di prima squadra.

Nedved e Cherubini hanno dunque continuato a sostenere – almeno fino al termine della stagione – la panchina di Pirlo, condividendo la posizione in tal senso di Agnelli, che sul bresciano aveva scommesso personalmente ad inizio stagione e lo sta continuando a difendere fin quando possibile. Il contratto di Paratici scade tra meno di due mesi ed il rinnovo appare sempre più improbabile. Nè hanno giovato alla causa del dirigente emiliano le parole pronunciate prima del match di domenica sera: "Alla Juve le decisioni sono sempre state prese collegialmente da me, dal presidente, da Nedved e Cherubini. Ci si chiude in una stanza, si discute e alla fine si esce con una decisione sposata da tutti".

Qualcuno in società – svela ‘La Stampa' – non ha gradito, interpretando la frase come un voler distribuire responsabilità che invece cadono su chi è deputato per ruolo a prendere determinate decisioni. Sia che si tratti di mercato – con l'evidenza di un progetto sportivo naufragato – sia che si parli del caso Suarez, a proposito del quale Agnelli disse che "aveva fatto tutto Paratici". Se in caso di permanenza di Andrea Agnelli alla presidenza la posizione di Nedved appare intoccabile, il destino dell'ex delfino di Marotta sembra indirizzato verso l'addio. Proprio assieme a quel Pirlo che lui avrebbe voluto già cacciare. E non è da escludere che sia proprio Cherubini ad essere ulteriormente promosso per prendere il posto di Paratici come responsabile dell'area tecnica della Juventus: la pista interna al momento è favorita.

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