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Palladino racconta la cena con Berlusconi, Marina e Marta Fascina: la figlia sapeva tutto di calcio

Confermatissimo sulla panchina del Monza, Raffaele Palladino racconta la sua investitura come tecnico della squadra brianzola, alla presenza anche di Marina Berlusconi e di Marta Fascina, oltre che del patron Silvio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nella seconda stagione della sua storia in Serie A, il Monza riparte dall'ottimo undicesimo posto dell'anno scorso e dallo straconfermato Raffaele Palladino in panchina. Non potrebbe essere diversamente dopo la splendida cavalcata seguita all'avvicendamento con Stroppa ad inizio campionato, quando la squadra brianzola aveva ottenuto un solo punto in sei partite. Da lì Palladino ha saputo imprimere la svolta e meritarsi la permanenza.

"Hanno avuto coraggio a investire su di me, superando incognite e perplessità – racconta il 39enne partenopeo a Repubblica – Sono un ragazzo fortunato. Oggi mi sento più ricco dal punto di vista umano, sono cresciuto come uomo, sono più competente. Io sono in cerca di un approccio che sia davvero mio, il copia e incolla nel calcio non funziona. Per guidare un gruppo non esiste un manuale, serve umanità. Contano le sensazioni: quando entri in spogliatoio, quando vedi i giocatori passeggiare, quando sono giù di morale dopo una sconfitta".

Palladino sa che adesso ci si aspetta un ulteriore passo in avanti del Monza, ma lui respinge le pressioni e riabbassa l'asticella: "L'obiettivo di quest'anno? La salvezza. L'ho detto alla squadra. Mi piacerebbe ripetere la scorsa stagione, ma questa sarà più insidiosa. Gli avversari ci conoscono, e dalla Serie B sono salite squadre forti".

Raffaele Palladino è alla sua seconda stagione sulla panchina del Monza
Raffaele Palladino è alla sua seconda stagione sulla panchina del Monza

L'ex attaccante di Juventus e Genoa racconta la sua investitura come tecnico del Monza, alla presenza anche di Marina Berlusconi e di Marta Fascina, oltre che del patron Silvio: "Galliani mi ha chiesto di fare l'allenatore della prima squadra, mi ha chiamato un lunedì mattina, dicendomi che mi voleva dare questa responsabilità, ma che mancava l’approvazione di Berlusconi. Siamo andati a cena da lui ad Arcore, mi sono sentito in famiglia. Abbiamo parlato solo di pallone, per quattro ore. Ho capito subito che mi trovavo fra appassionati di calcio come me, comprese Marta Fascina e Marina".

Sulla figlia di Silvio Berlusconi Palladino svela un retroscena inedito, la sua grande preparazione sul calcio: "Sapevo che Marina è una donna molto intelligente, ma mi ha sorpreso la sua competenza calcistica: i giocatori, gli avversari, le dinamiche di gioco. Ha parlato dei tempi del Milan. Il padre si fidava di lei in tutto. Avevano un rapporto bellissimo, una grande sintonia".

Nelle parole del tecnico del Monza si avverte la sensazione forte di mancanza dopo la morte di Berlusconi: "Abbiamo perso una guida. Come ci ripete Galliani, dobbiamo dare il massimo anche per lui, che ci ha permesso di salire in Serie A e restarci. Mi manca anche personalmente. Lo sentivo spesso, andavo a trovarlo. Mi faceva complimenti, dopo le vittorie mi ringraziava. Sono convinto che nel nostro piccolo gli abbiamo dato pensieri felici anche nell'ultimo periodo, segnato dalla sofferenza".

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