Neymar in lacrime dopo aver salvato il Santos: “Ho chiesto aiuto, ero crollato e non riuscivo a rialzarmi”

Il Santos ha evitato la retrocessione e Neymar è scoppiato in lacrime. Non per la gioia immediata del gol o della vittoria, ma per la tensione accumulata, per settimane in cui il futuro del Peixe sembrava segnato. Dopo la sconfitta contro il Flamengo, Neymar aveva ammesso: "Quando si tratta di me, esagerano sempre un po’. Questa volta, però, ho chiesto aiuto, il mio stato emotivo è crollato. Non avevo la forza di rialzarmi da solo".
Nonostante il problema al ginocchio, il menisco lesionato e le raccomandazioni di fermarsi, il numero 10 ha deciso di scendere in campo negli ultimi tre match della stagione. Il risultato? Cinque gol, un assist e quattro vittorie consecutive, che hanno permesso al Santos di restare in Prima Divisione e qualificarsi per la Copa Sudamericana.
Neymar, lacrime e gloria: così ha salvato il Santos dalla retrocessione
"Ero in terapia da un po’, non perché non stessi bene, ma perché volevo aiutarmi da solo, per dare di più alla squadra. Ma questa volta, per la prima volta, il mio stato emotivo era a zero", ha confessato Neymar. La forza di rialzarsi gli è venuta dall’allenatore, dai compagni e dalla famiglia: "Senza di loro non avrei avuto la forza di tornare".
Le partite decisive hanno mostrato la grandezza di Neymar. Nel primo incontro ha segnato un gol e fornito un assist; nel secondo, un hat-trick in soli 16 minuti; nell’ultimo, ha giocato tutti i 90 minuti nella vittoria per 3-0 che ha chiuso l’incubo. Cinque partite, cinque prove di resilienza, che hanno trasformato il dolore in trionfo.
E alla fine, tra lacrime e sorrisi, Neymar ha guardato il campo del Santos e ha detto: "Abbiamo sofferto, abbiamo lottato, ma ce l’abbiamo fatta". Bellissimo il giro di campo con il pubblico ai suoi piedi e O Ney felice come un bambino.
Non era solo una vittoria sportiva, era la dimostrazione di un uomo che ha affrontato il proprio limite e lo ha superato. Il calcio sorride, e lo fa insieme a lui.