Nesta amaro: “Il Monza paga sempre, ma la morte di Berlusconi ha invertito la freccia da su a giù”

Il Monza in questo fine settimana dovrebbe matematicamente retrocedere in Serie B. Dopo tre annate il club brianzolo lascerà la Serie A, domenica è in programma la sfida con l'Atalanta. Nesta e i suoi sono in fondo da mesi, ma hanno un obiettivo: non vogliono diventare la squadra con il minor numero di punti nella storia del campionato a 20 squadre. Alla vigilia di Monza-Atalanta, il tecnico ha fatto un'analisi lucida e precisa del suo club, che ha una proprietà vigile, puntuale e partecipe. Ma il destino del club è cambiato dopo la morte di Silvio Berlusconi.
Monza quasi in B, ma cerca di evitare il record negativo
Alessandro Nesta se l'immaginava diversa la sua prima stagione in Serie A. Il Monza si avvia verso la retrocessione, da allenatore quest'anno ha vinto solo una partita in tutto il campionato, nel mezzo un esonero e un ritorno (e una partita vinta da Bocchetti). Ora vuole conquistare almeno un punto per non chiudere con il bollo di squadra con il minor numero di punti nella Serie A a 20 squadre.
Il ridimensionamento del Monza: "Ora tutti vogliono andare a Como"
L'ex difensore di Milan e Lazio, campione del mondo con l'Italia nel 2006, spiega cosa è accaduto al Monza quest'anno: "Io quando sono arrivato qui a Monza sapevo che ci sarebbe stato un ridimensionamento e sapevo che sarebbe andata un po' a calare la squadra, ma non pensavo di trovarmi in una situazione del genere. Credo che la percezione di tutti, dei giocatori, c'è un momento in cui tutti vogliono andare in un posto. Ora tutti vogliono andare a Como, perché pagano bene, perché hanno un progetto in salita, di prospettiva verso l'alto".

La morte di Berlusconi ha cambiato la storia del Monza
C'è stato un momento in cui la storia del Monza ha preso una piega totalmente differente: "La morte del presidente Berlusconi ha invertito la freccia, mandandola da su a giù". Con Berlusconi il Monza ha fatto la scalata e per la prima volta è arrivato in Serie A. Per la società, gestita da anni da Adriano Galliani, ci sono elogi, perché il club è puntuale nei pagamenti e vicino alla squadra.
Ma Nesta fa capire che il trend è negativo, e motiva ciò con i tanti calciatori in scadenza di contratto e i vari prestiti: "Avevamo tanti giocatori in scadenza e credo che questa cosa possa aver influito da un momento che ci sono tutti che vogliono vedere a momento in cui tutti vogliono andare. Mi è capitato da giocatore una cosa simile con la Lazio, che era in difficoltà, non pagarono lo stipendio per otto mesi. Qua lo stipendio lo pagano, è un club forte, con una proprietà che non fa mancare niente a nessuno. C'era un momento in cui tutti volevano andare lì e poi volevano andare via. Abbiamo tanti giocatori in scadenza e qualche prestito e questo fa abbassare il rendimento, non ho le prove, ma può condizionare".