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Mourinho si alza e va da un giornalista: “Ho un regalo per te”. C’era un vecchio conto da regolare

Josè Mourinho è stato protagonista quasi assoluto nella qualificazione della Roma in semifinale contro il Feyenoord. In campo come in sala stampa, dove ha riservato un siparietto degno di uno Special One.
A cura di Alessio Pediglieri
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Josè Mourinho si è concesso la sua dodicesima semifinale europea della sua carriera, la seconda consecutiva da quando è alla Roma. L'anno scorso ci riuscì in Conference League, che poi andò a vincere nella finale di Tirana, quest'anno si è replicato in Europa League. Vittima sacrificale di turno? Ancora il Feyenoord, la squadra olandese davanti alla quale alzò la Coppa  nella scorsa stagione e che ha eliminato nell'attuale, volando alla doppia sfida con il Leverkusen. Togliendosi anche un ulteriore sassolino con la stampa olandese, un giornalista in particolare, a cui ha fatto un omaggio in conferenza post gara, in una scenetta oramai divenuta virale.

Lo Special One di nome e di fatto, perché Josè Mourinho lo si può criticare ed è un uomo e un allenatore che da sempre divide, senza compromessi. Amato e idolatrato dai tifosi di turno, odiato e attaccato da tutti gli altri. Il famoso "rumore dei nemici" che lo accompagna da sempre e che da sempre gli fa trovare energie per ritagliarsi la scena, prima, durante e dopo le partite. Perché lo si ami o lo si odi, in alcuni aspetti è e resta il numero uno, come nel doppio confronto di Europa League tutto personale, che ha avuto con la stampa olandese.

L'atmosfera in cui si è giocata Roma-Feyenoord è stata particolare: le due squadre si sono ritrovate in Europa League a meno di un anno di distanza dalla vittoria in Conference dei giallorossi sugli olandesi. Ancora una volta una sfida tesissima, equilibrata, che ha richiesto i tempi supplementari per decidere chi fosse il migliore. Ancora una vola a trionfare è stata la Roma e Josè Mourinho. Che ha vissuto in campo una partita tutta particolare, restando spesso seduto in panchina quando gli altri esultavano euforici ai gol di Spinazzola e Dybala; riunendo la squadra attorno a sé poco prima dei supplementari spiegando ai propri giocatori cosa sarebbe dovuto accadere da lì a poco; esultando come un ultrà a qualificazione avvenuta, insieme a tutto l'Olimpico.

Ma c'è stata anche una partita nella partita, giocata da Mourinho in sala stampa e che è durata anch'essa una settimana con un'andata e un ritorno e che ha avuto il suo epilogo finale nel post Roma-Feyenoord con il portoghese che ha fatto sentito omaggio ad un giornalista olandese del portachiavi che celebra il successo di Conference League. Ma per capire meglio il siparietto, è necessario riavvolgere il nastro e ritornare alla conferenza stampa successiva alla sfortunata gara in Olanda dove la Roma perse, sfortunatamente.

Nel post gara, Mou venne incalzato da un giornalista: "Cosa dovete fare per battere il Feyenoord fra sette giorni?" chiese al tecnico. "Fare gol, mettere la palla in porta. Semplice.." la risposta di Mou. "Quello che non avete fatto oggi, giusto?". "Hai visto la partita?", "Sì, l'ho vista, avete avuto le vostre occasioni…". "Ovviamente le abbiamo avute, ma il calcio non si tratta di avere occasioni. Bisogna segnare…", "Come a Tirana, dovete essere efficienti". "Esattamente" la risposta del tecnico della Roma.

@cuore_romano

Mourinho contro giornalista del Feyenoord💪🏻💛❤️. #love #neiperte #foryou #respect #interview #asroma

♬ Thrilling sound attacked by fear – TMW

Un botta e risposta che poi improvvisamente si accese ad una ulteriore domanda sarcastica del giornalista: "Quindi siamo d'accordo?". "Oggi sei d'accordo, mentre negli ultimi 10 mesi stai piangendo…" punzecchiò Mourinho. "Ma non dovreste piangere e lo sai perché? Perché non puoi vincere una partita che hai perso, hai perso la partita e quella non la puoi più vincere. L'unico problema è che oggi la partita non è finita, è solo il primo tempo". "Ci vediamo tra una settimana" la pronta replica cui non mancò l'ultima pennellata del portoghese: "Sì, e ti prometto che se perderemo dormirò e non avrò gli incubi per 10 mesi".

E così, sette giorni più tardi i due si sono ritrovati dopo Roma-Feyenoord, con i giallorossi vincenti e qualificati e gli olandesi perdenti ed (ancora) eliminati. Uno scenario perfetto per il Mourinho-show tanto che il tecnico in sala stampa si è alzato dalla propria postazione e si è diretto verso il giornalista: "Oh…c'è il mio amico… ho un regalo… ti piace?". Domanda in contemporanea al "prezioso" dono: un portachiavi celebrativo della Conference League con tanto di stemma della Roma.

Per poi chiudere definitivamente il discorso con un nuovo botta e risposta: "L'efficienza ci ha permesso di vincere, la nostra panchina ha cambiato la partita, è questa stata la chiave della gara.. e quindi tu adesso ti metterai a piangere un altro anno intero perché noi potevamo contare su una migliore panchina?". Gioco, partita, incontro. A favore di Josè Mourinho, ‘speciale' e unico in queste situazioni. Sipario.

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