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Mourinho preso di mira dai tifosi del Porto, gli tirano di tutto: ha una reazione inaspettata

Quando Mourinho è entrato nello stadio del Porto si è scatenato l’inferno: i tifosi gli hanno tirato oggetti diversi dagli spalti, ma non è caduto nella trappola che gli è stata tesa.
A cura di Ada Cotugno
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Il ritorno di José Mourinho al do Dragão è stato ad altissima tensione: i tifosi del Porto non gli hanno perdonato la scelta di allenare il Benfica e hanno riservato per lui un'accoglienza da incubo per far sentire forte la propria voce. Mentre prendeva posto in panchina è stato il bersaglio di diversi oggetti lanciati dagli spalti nel tentativo di colpirlo, come bottigliette accartocciate, cartacce e ogni tipo di cosa che si trovassero sottomano.

Hanno preso di mira l'allenatore e tutto il suo staff ma per fortuna nessuno si è fatto male. Mourinho è rimasto calmo davanti a questo episodio e probabilmente si aspettava un ritorno turbolento nello stadio in cui è diventato una leggenda. Con il Porto ha vinto Europa League e Champions League nel giro di due anni, oltre a due campionati e diverse coppe, dando inizio alla sua grandiosa carriera da allenatore che lo ha riportato in Portogallo, ma su una sponda diversa.

L'accoglienza dei tifosi del Porto per Mourinho

Il big match rischiava addirittura di non giocarsi perché i giocatori del Benfica sono stati colpiti da un virus influenzale nei giorni scorsi. Superato lo scoglio, Mourinho si è trovato faccia a faccia con i suoi vecchi tifosi per i quali era diventato una leggenda: con il Porto ha vinto qualsiasi cosa, portando a casa anche la prima Champions League della sua carriera nel 2004, ma nessuno gli ha perdonato la decisione di tornare in Portogallo scegliendo i rivali. Per questo appena lo hanno visto entrare in campo gli hanno lanciato qualsiasi cosa, colpendo con oggetti di diverse dimensioni lui e tutto il suo staff tecnico.

C'era di tutto, dalle bottiglie di plastica alle cartacce, ovviamente il tutto condito da fischi e da cartelli che gli ricordavano di non essere il benvenuto lì. Lo Special One non si è mai scomposto e non è caduto nella trappola della provocazione: non ha alzato lo sguardo e non ha fatto nessun gesto, come magari gli era capitato in altre occasioni, ma si è limitato a raccogliere quello che era stato lanciato sul terreno di gioco per liberarlo in vista dell'ingresso degli giocatori. Ha mantenuto un profilo bassissimo ed è tornato in panchina, dove poi al 90′ ha strappato un pareggio per 0-0 contro il Porto che fin qui aveva vinto tutte le 9 gare giocate. Anche se nessuno si è fatto male entrambi i club affronteranno provvedimenti disciplinari per gli atti di violenza che sono andati in scena durante la partita.

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