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Mourinho esalta la Roma e chiede un “regalo” ai Friedkin: “Sarebbe uno stimolo in più”

Josè Mourinho ha rilasciato la sua prima intervista da allenatore della Roma. Il tecnico giallorosso, arrivato oggi nella Capitale e accolto dall’entusiasmo del popolo giallorosso a Ciampino e al centro sportivo di Trigoria, ha ringraziato i tifosi e ha poi subito lanciato un messaggio alla società in ottica mercato: “Aspetto che arrivino dei regali…”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Josè Mourinho è arrivato oggi a Roma accolto da un bagno di folla che ha voluto salutare al meglio il tecnico portoghese che dalla prossima stagione siederà sulla panchina giallorossa. Da Ciampino a Trigoria per visitare il centro sportivo della lupa e scambiare le prime chiacchiere ufficiali con i Friedkin e programmare la stagione attuando le prime strategie di mercato. Mourinho ha parlato nel corso di una lunga intervista rilasciata alla società pubblicata sul sito ufficiale della Roma. Il tecnico giallorosso si è detto entusiasta dell'accoglienza ricevuta e felice per l'inizio della nuova avventura alla Roma: "Sin dal primo giorno ho avuto voglia di vivere questo momento: il giorno in cui sarei arrivato a Roma".

C'è stata subito grande intesa con i Friedkin ha spiegato Mou sottolineando come avesse sposato immediatamente i programmi della società per la prossima stagione: "Non è il progetto dei Friedkin, non è il progetto di José Mourinho, non è il progetto di Tiago Pinto, questo è il progetto dell'AS Roma" evidenzia l'allenatore portoghese che prosegue: "Sono stato colpito dal fatto che i Friedkin non parlassero di loro o del progetto, ma dei tifosi". Ovviamente è stato anche il momento giusto per affrontare il tema legato alla squadra e a ciò che è stato il lavoro svolto da Fonseca lo scorso anno: "Non si giudica un club dall'ultima stagione. Questa è una società che vuole lasciare un'eredità per gli anni a venire e creare le basi per il successo".

L'emozione e l'entusiasmo dei tifosi e l'idea di cambiare subito la Roma

"Voglio creare una Roma vincente – ha detto con convinzione Mourinho – Vogliamo creare qualcosa che duri nel tempo". Il pensiero del portoghese è quello di voler creare un ciclo vincente nel tempo e di riportare la Roma sul tetto d'Italia e costantemente in Europa. "Per farlo dovremo partire un passo alla volta ma a Roma vorrei provare ad accelerare il processo e raccogliere subito i frutti del mio lavoro". 

Mourinho ha poi parlato delle sue esperienza all'estero ma soprattutto del suo ritorno in Italia: "Conosco l'Italia come Paese, conosco la cultura calcistica italiana, so qualche cosa anche della Roma, perché quando allenavo in Italia, la Roma era la mia principale antagonista – ha detto ricordando i suoi trascorsi all'Inter –  Era la squadra che lottava con noi per aggiudicarsi i trofei. Quindi, penso di essere in una posizione migliore ora rispetto a quando sono arrivato in Italia per la prima volta nel 2008”.

Il nuovo allenatore giallorosso ha un pensiero ben preciso su come trasformare subito la Roma in una squadra vincente e che possa piazzarsi subito in testa alla classifica per i prossimi anni: "Cambiare mentalità, cambiare l'anima della squadra, spesso richiede del tempo – ha detto Mou – Ma è importante che tutti quelli che amano il club lo sentano dentro di loro, lo sentano in campo in ogni minuto della partita. I giocatori devono sentirlo”.

Lo Special One si è detto felice dell'accoglienza che gli è stata riservata, ma allo stesso tempo anche stupito: "Non ho ancora fatto nulla per i tifosi della Roma – ha detto – Ma mi ha emozionato l'entusiasmo dei tifosi, gli sono grato". 

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Obiettivi di mercato e della squadra per la prossima stagione

Mourinho non è mai stato un allenatore che ha badato alla forma durante le sue interviste pubbliche. Nel corso delle sue prime dichiarazioni rilasciate al sito della Roma ha infatti voluto subito lanciare un avvertimento ai Friedkin: "Per prima cosa, aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Tiago Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento – specifica lo Special One – Sarebbe uno stimolo in più per me. E mi darebbe un maggiore potenziale da sviluppare, con il quale iniziare il processo". 

La squadra dovrà seguirlo, è inevitabile, e per farlo Mourinho punta ad una forte collaborazione con il settore giovanile ("Spero che possa succedere sempre più spesso") e a una cresciuta graduale in campo: "Svilupperemo la squadra un passo alla volta cercando di creare tutti insieme una squadra, un gruppo".

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