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Mourinho chiude l’intervista in anticipo e col botto: tremenda vendetta contro Ulivieri

Dopo Roma-Inter, Mourinho non ha usato mezze parole per rispondere per le rime a Renzo Ulivieri presidente dell’assoallenatori.
A cura di Marco Beltrami
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L'intervista di Mourinho dopo Roma-Inter si è conclusa in modo assolutamente sorprendente e in anticipo rispetto a quanto previsto dagli addetti ai lavori di DAZN. L'allenatore portoghese che già durante il match si era mostrato indispettito per l'atteggiamento di alcuni avversari, ha prima voluto celebrare la sua squadra e tutti quei giocatori che si stanno sacrificando giocando in condizioni precarie, esaltando poi anche il pubblico. La chiosa finale però è stata per chi in questa settimana lo ha pesantemente attaccato.

Iniziamo dunque dalla fine. José Mourinho ha voluto fare riferimento ad alcuni episodi non graditi nel big match dell'Olimpico. A differenza di quanto fatto pochi giorni fa, con lo sfogo plateale contro l'arbitro Chiffi, questa volta però il portoghese non è entrato nel merito: "Ci sono episodi nella partita che… se la società vuole parlare lo fa, se non vuole parlare non sono io che lo faccio".

Poi ecco la bordata. Contro chi? Il destinatario è il decano degli allenatori italiani, nonché presidente dell'associazione che dovrebbe tutelare i tecnici Renzo Ulivieri che lo aveva pesantemente criticato pochi giorni fa: "Le dichiarazioni di José Mourinho sono gravi e inaccettabili. In particolare ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale, giustificando una scelta da lui definita difensiva, prefigura, anche come sola ipotesi, un'azione che mina alle fondamenta l'intero sistema, in una sorta di tutti contro tutti. Onorabilità e garanzie per ogni tesserato debbono essere assicurati dagli organismi preposti".

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Mourinho ha citato un episodio del passato di Ulivieri, ovvero una squalifica di 3 anni, ai tempi del Cagliari, per lo scandalo del calcioscommesse nel 1986: "Sono stato distrutto, attaccato a livello della mia etica ed educazione. Ma mi fa anche un po' di gioia perché è stata anche una persona che ha avuto una squalifica di 3 anni per scommesse nel calcio… ed essere attaccato da una persona così fa anche un grande piacere"

Non solo polemica per Mou che inizialmente ha spiegato quanto detto ai suoi calciatori nel bellissimo terzo tempo. Nonostante la sconfitta, l'allenatore e i giocatori si sono spostati sotto la curva per ringraziare i tifosi: "Cosa ho detto ai ragazzi? Semplice ho detto che avevo un orgoglio tremendo in questa gente, che ringraziavo dal cuore tutto lo sforzo che hanno fatto".

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Applausi soprattutto per tutti i giocatori che sono scesi in campo in condizioni a dir poco precarie: "Lo sforzo di quelli stanchi, lo sforzo di quelli che giocavano solo con una gamba, lo sforzo di quello che ho giocato con una frattura intercostale con un'infiltrazione locale per non avere dolori. Ringraziare i ‘bambini' che lavorano con noi, e hanno avuto il loro contributo. E ovviamente ringraziare uno stadio che è una cosa incredibile, questi ragazzi sono riusciti a creare con i tifosi una cosa fantastica. Tu mi conosci e sai che per me una sconfitta è sempre dura però ti dico, vado a casa con un orgoglio tremendo. Domani finalmente è un giorno libero per loro, io sarò con la Primavera e giovedì sono qua".

Cosa aspettarsi dunque in vista dell'Europa League? Mourinho prova a pensare positivo: "Non sono ottimista a recuperare nessuno, sono ottimista per colpa dei miei ragazzi. Oggi abbiamo giocato contro la squadra più forte d'Italia, la squadra che sta in semifinale di Champions. 4-5-6 giocatori stanchissimi perché giocano sempre, il Mancio, Cristante, Pellegrini, questa gente.. sono stanchi morti, poi infortunati come Paulo, come Belotti. Poi i bambini… io guardo Bove e pensare che quando sono arrivato è andato in prestito alla Triestina e oggi gioca come l'Inter. Sono motivi per stare felice".

(in aggiornamento)

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