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Marek Hamsik e la Slovacchia agli Europei: c’è vita dopo il Napoli

Marek Hamsik ha lasciato il Napoli nel 2019, spostandosi in Cina al Dalian Pro. Da quel momento molti ne hanno perse le tracce, ma lo ritroveremo a questi Europei sempre con la sua maglia numero 17, il suo taglio di capelli che ancora oggi impressiona e la sua capacità di unire forza atletica e sapienza tattica, da capitano della sua Slovacchia.
A cura di Jvan Sica
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Quando scompare dai nostri radar un determinato calciatore che ha giocato per anni nel nostro campionato, ne perdiamo quasi completamente le tracce, ricordando a stento che sia ancora in attività. Li sentiamo così legati a una determinata squadra italiana o a più squadre ma con un ruolo e una “faccia” così specifica che ne perdiamo i contorni quando ci lasciano. Questa sembra la premessa perfetta per parlare di Marek Hamsik, il campione della Slovacchia che ha giocato per ben 12 anni nel Napoli, venendo amato dai tifosi come pochi per la sua regolarità, la capacità di migliorare sempre ogni stagione e anche perché ha passato momenti belli e brutti senza lamentarsi mai né chiedere la cessione in un top club europeo.

Quando però nel febbraio del 2019 Hamsik lascia Napoli, in tanti perdono completamente le sue tracce, con la carriera che lo porta prima in Cina al Dalian Pro, poi all’IFK Göteborg per giocare 6 partite segnare un gol e infine oggi al glorioso Trabzonspor con cui inizierà la prossima stagione. Ne abbiamo perso le tracce ma per fortuna adesso lo ritroveremo sempre concentrato, dal taglio di capelli a dir poco peculiare e decisivo per la sua Nazionale in questi Europei, come ha sempre fatto da quando gioca ed è anche capitano della squadra.

Hamsik esordisce con la Slovacchia a soli 19 anni il 7 febbraio 2007 nell’amichevole spumeggiante contro la Polonia disputata a Jerez de la Frontera e terminata 3-3. Segna il suo primo gol pochi mesi dopo, il 13 ottobre nella partita contro il San Marino, valida per le qualificazioni agli Europei 2008, a cui non riesce ad arrivare con la Slovacchia nel girone vinto dalla Repubblica Ceca. Grazie alla sua classe, al suo temperamento e alla personalità che tutti i compagni subito gli riconoscono, Hamsik diventa capitano già a 22 anni sempre contro la Polonia per le qualificazioni mondiali e raggiunge il suo primo grande obiettivo, ovvero quello di portare in Sud Africa una squadra senza grandi campioni, ma capace di seguire il loro giovane capitano e vincere il girone di qualificazione. In Sud Africa poi c’è il vero e proprio exploit del calcio slovacco: ottavi di finale raggiunti, battendo ed eliminando l’Italia campione del mondo in carica nel girone iniziale.

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Non riesce a portare la squadra agli Europei 2012, ma nelle qualificazioni per gli Europei successivi sale di livello, avendo avuto anche esperienze molto formative in Europa con il Napoli e trascina letteralmente la propria Nazionale in Francia 2016. Segna cinque gol in dieci partite di qualificazione e nel girone degli Europei segna un altro gol fondamentale, quello del 2-1 contro la Russia che insieme al pareggio a reti inviolate con l’Inghilterra permette agli slovacchi di arrivare agli ottavi. Lì poi incontrano la Germania e vengono spazzati via con un 3-0.

Dopo che la sua carriera ha preso un’altra piega, abbandonando l’Europa per la Cina, tutti pensavano che avesse abbandonato anche la Nazionale. Non è stato così, Marek Hamsik ha continuato sempre a rappresentare il suo Paese, a essere il capitano della squadra e anche a essere decisivo segnando tre gol in due partite all’Azerbaijan, che risulteranno determinanti per arrivare terzi nel girone E, accedere ai playoff in cui la squadra slovacca ha superato le semifinali pareggiando 0-0 contro l’Irlanda e poi ha vinto la finale superando 1-2 l’Irlanda del Nord a Belfast, con gol di Michal Ďuriš al 110’.

In questi Europei Marek Hamsik sarà ancora lì, con la sua cresta, la sua forza, la sua intelligenza tattica, il suo fiuto del gol e la sua fascia di capitano, con la maglia numero 17 che a Bratislava e dintorni nessuno potrà mai dimenticare.

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