1.581 CONDIVISIONI

Marco Tardelli ammette: “Si abusava del nostro corpo, io ho finto di assumere alcuni farmaci”

Testimonianze e ricordi su ciò che era il calcio si moltiplicano e sull’argomento farmaci prende parola anche il campione del Mondo 82, Marco Tardelli: “Ci fidavamo, le sostanze erano tutte lecite. Io spero di essere fortunato”
A cura di Alessio Pediglieri
1.581 CONDIVISIONI
Immagine

Altri tempi, si dice, altro calcio. Ed è assolutamente vero perché tutto il mondo è cambiato e non solo lo sport, nel giro degli ultimi 30 anni. Ma le testimonianze di chi ha vissuto il mondo del pallone nello scorso secolo restano comunque un elemento su cui riflettere e ragionare su quanto sia stato fatto e su ciò che si sta compiendo. Un dibattito che si è rinfocolato all'indomani della scomparsa di Gianluca Vialli e che ha visto diversi ex calciatori iniziare a domandarsi e a chiedere spiegazioni sull'assunzione di farmaci e sui metodi di recupero cui erano sottoposti quando giocavano.

Ha iniziato Dino Baggio lanciando il suo appello e ponendo domande precise, poi l'effetto domino che ha coinvolto altri protagonisti del calcio dagli anni 80 in poi. Tutti preoccupati, soprattutto per la mancanza di certezze e risposte chiare, non per puntare l'indice o con l'intento di accusare o denunciare un mondo in cui sono vissuti per anni e al quale sono ancora oggi legati. Spiegazioni, questo si chiede e si pretende con al centro la salute fisica e le conseguenze che una vita di sport professionistico ha lasciato sul corpo. Anche Marco Tardelli, dalle pagine del Corriere, ha ribadito quanto accadeva in un calcio oramai di un'altra epoca ma che per alcuni aspetti non è mai cambiato dall'attuale.

La Nazionale italiana Campione del Mondo 82: Marco Tardelli ultimo accosciato a destra
La Nazionale italiana Campione del Mondo 82: Marco Tardelli ultimo accosciato a destra

"Si giocava tanto e di frequente anche allora, tra campionato, coppe internazionali, Nazionale e Coppa Italia" ricorda il campione del Mondo 1982, sottolineando un aspetto che ancora adesso è sotto la critica degli addetti ai lavori, tecnici, dirigenti, calciatori. Negli anni 80-90 gli impegni erano molteplici,  le rose ben più ridotte di adesso, l'impegno sempre massimo e costante tanto da "giocare magari anche con qualche infortunio e dolore, o costola rotta oppure un leggero stiramento. Quindi davano farmaci, ripeto consentiti, perché si andasse in campo". E dunque, col senno di poi, non si può escludere nulla su quanto accadeva durante la settimana, sul fronte preparazione e recupero: "Non c'erano le strutture oggi a disposizione dei calciatori, c'era un medico sociale che era un po' come il medico di famiglia. Se non stavi bene, ti dava qualcosa da prendere e ci si fidava. Ma capitava che si abusasse del nostro corpo, a me è capitato di scendere in campo con 38 di febbre e fare una delle mie migliori partite".

"Ma sia chiaro" ha voluto ribadire Tardelli al Corsera: "Non perché ci davano le medicine, i farmaci che allora erano consentiti. Eravamo costretti a farlo, i tempi di recupero erano stretti e quindi capitava che si assumesse qualche cosa. Anche a me è successo di abusarne, altre volte fingevo di prenderli ma la verità è che ci fidavamo del medico e ciò che ci davano erano tutte sostanze lecite. Solo dopo sono state proibite". Una situazione torbida, aggravata proprio dal correre dei tempi che ha sviluppato anche nella medicina tecniche sempre più sofisticate per dipanare la matassa tra sostanze lecite e illecite.

Marco Tardelli si sottopone alle cure mediche ai tempi della Juventus, negli anni 80
Marco Tardelli si sottopone alle cure mediche ai tempi della Juventus, negli anni 80

Proprio questo punto, per Tardelli resta focale: l'incertezza di sapere cos'è stato. Per scoprire cosa sarà. Una paura naturale "perché non c'è alcuna relazione tra i decessi di ex calciatori e l'assunzione di farmaci, nessuno può sostenerlo. Certo è che centenari nello sport non si vedono. La normalità è 80, 82, 83 anni, forse perché il nostro corpo è maggiormente usurato",  conclude amaramente Tardelli che poi dice la sua sulle dichiarazioni di altri ex colleghi: "Dino Baggio non ha fatto un j’accuse, ha chiesto di capire: datemi una mano a comprendere cosa ho assunto, quali conseguenze possono esserci. La verità è che ogni organismo reagisce in modo diverso. Io spero di essere fortunato".

1.581 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views