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Maignan e quella parata a Bergamo col polso sinistro già sofferente: i rimpianti del Milan

La diagnosi emersa dall’intervento in artroscopia cui mercoledì è stato sottoposto Mike Maignan si è rivelata una mazzata per il Milan: il 26enne portiere francese ha riportato una lesione del legamento del polso sinistro e non potrà tornare in campo prima dell’anno prossimo. Ci si chiede se forse non sarebbe stato meglio fermare prima Maignan, per non aggravare il problema.
A cura di Paolo Fiorenza
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È stato un mercoledì da dimenticare per il Milan, che nel giro di poche ore ha incassato prima la notizia della positività al Covid di Theo Hernandez e poi la diagnosi dell'infortunio di Mike Maignan, emersa dall'intervento in artroscopia cui il 26enne portiere francese è stato sottoposto ieri pomeriggio alla clinica La Madonnina: "Lesione al legamento del polso sinistro che è stata riparata, posizionata inoltre una vite nello scafoide per una sofferenza vascolare". Una mazzata per l'erede di Donnarumma, che stava facendo dimenticare a tempo di record il ‘traditore' Gigio, ma soprattutto per la squadra rossonera, lanciatissima in campionato all'inseguimento del Napoli capolista.

L'assenza di Maignan sarà molto lunga, dovrebbe saltare come minimo 16 partite del Milan prima del ritorno in campo nel mese di gennaio: 12 di Serie A, tra cui Inter, Roma e Napoli, e 4 di Champions League. Toccherà a Tatarusanu o al nuovo arrivato Mirante provare a non farlo rimpiangere, a partire dal prossimo match che sabato vedrà gli uomini di Pioli ospitare il Verona. L'infortunio di Maignan risale al mese scorso: era il 15 settembre quando il francese rimase dolorante al polso dopo un colpo ricevuto nel corso del match giocato ad Anfield contro il Liverpool. Da allora il dolore non ha mai lasciato il portiere, che ha stretto i denti ed ha giocato altre 5 partite, in alcuni casi sotto antidolorifici: Juventus, Venezia, Spezia, Atletico Madrid e Atalanta, prima di essere convocato dalla Francia per la Final Four di Nations League, dove è rimasto in panchina sia in semifinale che in finale a vantaggio di Lloris.

Ci si chiede se forse non sarebbe stato meglio fermare Maignan, per non aggravare una patologia che evidentemente covava sotto il suo guantone sinistro e che si è aggravata a furia di giocarci sopra. Negli occhi c'è la straordinaria parata del francese nell'ultima partita di campionato prima della sosta, quando a Bergamo sventò con una prodigiosa smanacciata la conclusione nell'angolino basso di Zappacosta, allungandosi proprio con la mano sinistra dolorante. A rivederla è inevitabile pensare che il legamento del polso e lo scafoide siano stati sollecitati al massimo da questo come da altri interventi.

La tesi del Milan, riportata da Il Giornale, è che il dolore sia rispuntato durante il raduno della Francia, ma probabilmente sarebbe stato opportuno, se non fermare prima Maignan, quanto meno approfittare della sosta per sottoporre il portiere ad esami accurati che avrebbero potuto evidenziare il problema, facendo guadagnare tempo prezioso in vista di un ritorno in campo che a questo punto avrà luogo solo nel 2022.

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