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Mondiali in Qatar 2022

L’unico momento in cui l’Italia ha pensato davvero di poter essere ripescata ai Mondiali 2022

C’è stato un momento in cui l’Italia ha pensato di poter rientrare tra le partecipanti ai Mondiali del Qatar attraverso il ripescaggio.
A cura di Marco Beltrami
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Sono passati diversi mesi da quella maledetta notte del 24 marzo 2022 quando la clamorosa sconfitta interna dell'Italia contro la Macedonia al Barbera di Palermo tagliò fuori gli azzurri dai Mondiali in Qatar. Per la seconda volta consecutiva la Nazionale azzurra dunque non si è qualificata per il torneo più prestigioso, cadendo ai playoff. Da allora la delusione non si è mai attenuata per i campioni d'Europa diventando poi ancor più cocente alla vigilia di Qatar 2022. Oltre allo scoramento e alla delusione che in questi mesi hanno accompagnato gli azzurri, c'è stata anche in sottofondo anche la speranza per un colpo di scena che non è mai arrivato.

Ci si è aggrappati infatti al costante pensiero di un possibile ripescaggio, con la Nazionale italiana pronta dunque a tornare clamorosamente in gioco in sostituzione di una delle 32 squadre che sul campo ha in un primo momento conquistato il pass, dovendo poi fare i conti con l'estromissione da parte della FIFA. In tanti hanno sperato che prima o poi arrivasse quell'annuncio che ci permettesse oggi di tifare per gli azzurri ai Mondiali in Qatar, con il sogno di replicare magari l'impresa della Danimarca agli Europei del 1992 che da ripescata vinse il titolo.

Mancini impietrito dopo il crollo con la Macedonia
Mancini impietrito dopo il crollo con la Macedonia

Quanto accaduto in Sudamerica ha certamente contribuito ad alimentare la fiducia e l'illusione dei tifosi italiani. Il caso dell'Ecuador per la falsa identità del proprio calciatore, che ha rappresentato una patata bollente per la FIFA, è apparso come un assist perfetto: facile pensare che con "la tricolor" fuori, il suo posto sarebbe stato preso dalla prima nazionale nel ranking rimasta fuori dai Mondiali e quindi dall'Italia. Una situazione che si è ripetuta pochi mesi dopo, quando a rischiare il posto è stato l'Iran dopo le denunce sulle violazioni sui diritti civili del Paese asiatico e della Federazione, con tanto di lettera alla FIFA da parte di un comitato di famosi sportivi iraniani.

In realtà in entrambi i casi si è trattato di un mero miraggio per l'Italia. Questo perché il regolamento dello sport più bello del mondo parla chiaro, e sottolinea che in caso di esclusioni dai Mondiali, i criteri del ripescaggio non dipendono dal ranking FIFA, che avrebbe premiato gli azzurri. Ad essere ripescata con una wild card e dunque con il rientro tra le partecipanti alla fase finale dei Mondiali infatti sarebbe stata una nazionale della stessa federazione di quella esclusa, e quindi nel caso specifico di Ecuador o Iran (che poi di fatto non sono state comunque penalizzate), di una rappresentativa sudamericana o asiatica e non europea.

Eppure c'è stato un momento in cui l'Italia ha pensato ci fosse la possibilità di poter rientrare nel giro delle squadre pronte a partire per il Qatar, sulla scia delle notizie giunte sulla situazione precaria di altre nazionali. Stiamo parlando dei mesi scorsi, quando si parlava molto della possibilità di un ripescaggio ancora scossi per il flop di Palermo, con una situazione che appariva tutta in divenire. La Figc si è mossa e ha valutato tutto, contattando anche la FIFA per sondare il terreno e capire se ci fossero comunque spiragli alla luce di una normativa alcune zone d'ombra.

Gravina si è mosso con la Fifa per sondare il terreno sul ripescaggio
Gravina si è mosso con la Fifa per sondare il terreno sul ripescaggio

A rivelare il tutto, nella scorsa primavera, è stato infatti lo stesso presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina: "Le possibilità di ripescaggio in caso di esclusione dell'Ecuador sono inesistenti. Zero. L’Europa ha 13 posti disponibili e li ha occupati, se si libererà un posto in Sudamerica andrà una nazionale sudamericana, se si libererà in Asia andrà un'asiatica. Abbiamo sentito la Fifa per darci un momento di ebbrezza, la risposta è stata assolutamente negativa". Insomma tentar non nuoce, soprattutto dopo una delusione difficile da metabolizzare per un Paese che vive anche di calcio.

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