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Lotito vuole chiedere i danni per i torti arbitrali alla Lazio: “Vigilo sul rispetto delle regole”

In caso di mancata qualificazione della Lazio alla prossima Champions Lotito agirà per vie legali: pronto un esposto contro i torti arbitrali subiti dalla sua squadra in questa stagione.
A cura di Ada Cotugno
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Claudio Lotito minaccia azioni legali: il presidente della Lazio sta vivendo una stagione abbastanza turbolenta assieme alla sua squadra che rischia seriamente di finire fuori da tutte le coppe europee. Una situazione molto particolare, resa infuocata dall'accesa polemica portata avanti contro la classe arbitrale italiana.

Lotito ha definito il sistema "inaffidabile" nel corso dell'ultima intervista subito dopo la sconfitta con il Milan, durante la quale ha avuto da ridire sulla direzione di gara di Di Bello e sugli arbitri in generale. Il Messaggero ha ricostruito le sue intenzioni, sottolineando la volontà del presidente di rivolgersi alla magistratura con una denuncia contro ignoti per verificare un'eventuale macchinazione dall'alto.

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Ma c'è di più, perché oltre all'esposto il numero uno biancoceleste vorrebbe chiedere addirittura un rimborso del tesoretto che perderebbe in caso di mancata qualificazione alla Champions League: se la Lazio non dovesse rientrare nelle prime quattro posizioni in classifica per Lotito sarebbe colpa dei torti arbitrali subiti in questo campionato. Si tratta di una cifra abbastanza grande, visto che la qualificazione agli ottavi da sola si aggira attorno ai 60 milioni di euro.

Nel frattempo però il presidente pensa anche al cammino europeo della sua squadra che, dopo aver vinto l'andata degli ottavi della Champions contro il Bayern Monaco, è pronta a volare in Baviera per il ritorno che si preannuncia difficilissimo. Lotito ha viaggiato insieme alla sua squadra, è stato presente nelle ore di avvicinamento alla partita per tenere alta la concentrazione del suo gruppo e sognare l'impresa.

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La possibilità di passare ai quarti di finale è concreta e sarebbe una piccola soddisfazione tolta in una stagione in cui sono arrivati tanti dispiaceri. E Repubblica chiosa con le parole del presidente che promettono fuoco e fiamme: "Io sono un senatore della Repubblica e ho l'obbligo di vigilare sul comportamento delle persone e sul rispetto e l'applicazione delle regole. La norma sportiva non ha l'immunità. Questo devono capirlo tutti. Io sono sottoposto al giudizio sportivo purché non si vada nel penale".

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