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Lo sfogo di Guardiola: “Uefa e Fifa stanno uccidendo i calciatori”

Covid, calendari ingolfati, calciatori costretti a veri e propri tour de force tra club e nazionali in previsione dell’Europeo in programma in estate. Pep Guardiola attacca le Federazioni internazionali: “I giocatori sono esseri umani, non macchine. E da quando abbiamo iniziato si può che non c’è mai stata una settimana di stop. Così è un massacro”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Uefa e Fifa stanno uccidendo i calciatori". Pep Guardiola non usa giri di parole, mette da parte la diplomazia e attacca a testa bassa. I calendari della stagione in corso – tanto quelli dei club quanto delle nazionali – hanno ingolfato i programmi di un'annata intensa, senza pausa, che culminerà addirittura con il Campionato Europeo della prossima estate. Venne cancellato un anno fa a causa della pandemia, a distanza di tanto tempo da allora il Covid non dà tregua e getta un'ombra sull'organizzazione internazionale dello spettacolo agonistico.

Non serve andare molto lontano per rendersi conto della gravità della situazione, basta dare un'occhiata a cosa è accaduto (e sta accadendo) in Italia a causa del focolaio di contagi scoppiato in Nazionale: 14 tesserati, tra cui sei calciatori, sono finiti nella lista dei positivi in differenti momenti, alcuni addirittura dopo essere rientrati nei rispettivi club e aver giocato in campionato. Finora Fifa e Uefa si sono aggrappate a una norma/salvagente recepita nei regolamenti delle singole federazioni: una squadra può andare in campo se ha a disposizione almeno 13 calciatori (portiere incluso), beneficiando al massimo di una sola possibilità di rinvio con quel che ne consegue in termini di rendimento e sovraccarico di stress psico/fisico per i giocatori.

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In Italia l'intervento – previsto dalla legge – delle Asl e la proliferazione dei contagi nonostante la bolla e i protocolli ha sparigliato le carte in tavola e messo il mondo del calcio dinanzi alla consapevolezza che non basta trincerarsi dietro un plico di prescrizioni per sentirsi al sicuro. In Europa Guardiola è solo l'ultimo dei protagonisti che ha sollevato grandi perplessità su questo modello calato dall'alto e divenuto insostenibile. Il tecnico del Manchester City ha approfittato della vigilia della gara di Champions (andata dei quarti di finale col Borussia Dortmund) per tornare sull'argomento.

I calciatori sono esseri umani, non macchine – le parole dell'allenatore catalano -. Hanno bisogno di riposo, Uefa e Fifa li stanno massacrando. So bene che alcuni dei miei calciatori non gradiscono l'idea di star fiori ma giocarle tutte non è possibile. Se vuoi lottare su tutti i fronti, in una stagione così breve, devi fare delle rotazioni. E da quando abbiamo iniziato si può che non c'è mai stata una settimana di stop.

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