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L’importanza di chiamarsi Marquinhos, il vero leader del Paris Saint-Germain delle stelle

Mentre tutti si interrogano quando i top player esaudiranno le aspettative che ha generato l’ennesima faraonica campagna acquisti, il leader del PSG delle stelle è Marquinhos.
A cura di Vito Lamorte
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Un leader tra le stelle. Si parla sempre poco di Marcos Aoás Corrêa, noto a tutti come Marquinhos, ma è lui il vero leader del Paris Saint-Germain delle stelle. Quando si parla del club francese si menzionano gli ultimi arrivati sotto la Tour Eiffel, ovvero Messi, Ramos, Hakimi, Donnarumma e Wijnaldum; si fa riferimento a Neymar, Verratti, Di Maria e Keylor Navas ma il capitano viene spesso dimenticato. Eppure è lui l'uomo che quando c'è da dare la scossa indica la via ai compagni. Il difensore brasiliano è capitano del PSG da tempo ma spesso questo ruolo non gli viene riconosciuto a pieno nonostante i suoi enormi progressi sotto tutti i punti di vista e una costanza nelle prestazioni che pochi hanno in tutta Europa.

Sono più di 200 le presenze con la squadra francese per il classe 1994 nato a San Paolo e il suo rendimento è sempre stato un crescendo negli anni: capitano silenzioso ma sempre presente, da quando è arrivato in Francia Marquinhos non è mai sceso sotto le 30 presenze e per tutti gli allenatori passati da Parigi è stato un punto fermo. Dopo l'addio di Thiago Silva ha preso i gradi da uomo di riferimento del suo reparto e di tutta la squadra.

Il 18enne arrivato a Roma grazie a Walter Sabatini e Zdenek Zeman ha fatto un percorso straordinario e adesso è un punto fermo sia del PSG che della Seleçao. Impeccabile nelle chiusure e negli anticipi, fortissimo di testa e bravo a far partire il gioco dal dietro, Marquinhos sa come rendersi utile anche in fase offensiva: il suo contributo nelle 15 presenze stagionali tra Ligue 1 e Champions è di 3 gol e un assist. Sabato in casa del St.Etienne il Paris era sotto fino a pochi istanti prima dell'intervallo ma il capitano ha prima firmato il pareggio e poi ha chiuso la pratica nei minuti di recupero finali: due colpi testa che hanno permesso alla squadra di Pochettino di tenersi a +12 dalla seconda in campionato.

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Ultimamente proprio Sabatini ha raccontato come è nato il trasferimento di Marquinhos al club giallorosso dal Corinthians: "Il giocatore più forte che ho preso in tutta la mia storia, Marquinhos, mi è stato suggerito da un match analyst che ora lavora con Spalletti al Napoli e si chiama Beccaccioli. È arrivato nel mio ufficio perché ha trovato la porta aperta. Mi ha detto ‘Ho visto un ragazzino fare certe cose’. E io gli ho detto ‘Tiralo fuori immediatamente’. E questo ragazzino ha fatto il titolare della Roma a 18 anni per merito di Zeman, che era un allenatore coraggioso. Se la mia porta fosse stata chiusa magari Beccaccioli avrebbe avuto qualche imbarazzo o timidezza a entrare. Non è un conclave, non c’è niente di particolare, non ci sono segreti, bisogna sempre agire alla luce del sole e le parole devono essere ascoltate da tutti. La porta aperta mi ha consentito di fare entrare ‘sto ca**o di Beccaccioli’ che mi ha parlato di Marquinhos”.

Thomas Tuchel ha tentato lo sgambetto al suo ex club e, secondo quanto rivelato da RMC Sport, la scorsa estate ha fatto un tentativo per portare Marquinhos al Chelsea ma il difensore alla fine è rimasto a Parigi e presto potrebbe rinnovare per altri due anni il suo contratto, che è in scadenza nel 2024.

Mentre tutti si interrogano quando i top player del Paris Saint-Germain riusciranno ad esaudire le altissime aspettative che ha generato l'ennesima faraonica campagna acquisti di Nasser Al-Khelaifi e Leonardo, in campo c'è un calciatore che in silenzio lavora e fa sentire la sua leadership così come solo i grandi sanno fare. Il vero punto di riferimento nel PSG delle stelle è Marquinhos, senza sé e senza ma.

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