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Lezione del Real Madrid all’Atalanta: 3-1 senza storia e addio Champions

L’Atalanta dice addio alla Champions League. I nerazzurri escono agli ottavi dopo aver perso anche al sfida di ritorno contro il Real Madrid: Blancos vittoriosi per 3-1 dopo una partita autoritaria, di classe e fisicità. Pesa l’errore di Sportiello che rompe gli equilibri, ma l’enorme gap è venuto fuori.
A cura di Redazione Sport
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L'Atalanta aveva bisogno di due cose per sperare nel passaggio del turno in Champions League: una grande prestazione di squadra e una serata storta del Real Madrid. Nell'asettica cornice di Valdebebas non si è vista né l'una, né l'altra. Il Real ha fatto il Real sfoderando una prova autoritaria, sicura, di qualità. Ha portato la squadra di Gasperini, quasi incapace di giocare il proprio calcio, a sbagliare tanto, troppo. Nasce così il 3-1 che chiude un'altra bella Champions da parte della Dea, finita a scontrarsi con un livello troppo alto per compiere un'altra impresa, già resa complicata dalla sfortunata gara dell'andata.

La sensazione che possa essere una notta di gloria per l’Atalanta aleggia nell'aria per soli 20 minuti. Quelli iniziali, giocati meglio dagli uomini di Gasperini, entrati in campo senza timori reverenziali e più incisivi nei duelli rispetto ai padroni di casa. Ma il Real è in modalità Champions e gli basta alzare di poco i giri del motore per spaventare la Dea, che in realtà finisce per farsi male da sola poco dopo la mezzora con il disastroso disimpegno di Sportiello che mette Modric in condizione di servire l'assist a Benzema per la rete dell'1-0. La rete del Real cambierebbe relativamente poco in ottica rimonta: alla Dea due reti servivano prima, due reti servono sull'1-0. Ma il Madrid sale di fatto in cattedra, trascinato dalle folate di Vinicius, e cancella l'Atalanta dalla gara.

Il ko definitivo si materializza intorno all'ora di gioco, quando nel giro di pochi minuti l'Atalanta perde Gosens per infortunio e incassa il 2-0 su calcio di rigore guadagnato dall'ottimo Vinicius e trasformato dall'infallibile Sergio Ramos. Da Zapata, entrato nella ripresa, arrivano gli unici sussulti della Dea, che ha l'orgoglio di provarci fino alla fine e trova il gol – meritato, per lo sforzo profuso nei 180 minuti – con Muriel su calcio di punizione. A ribadire ancora una volta la netta superiorità del Real Madrid, pochi secondi più tardi, arriva il 3-1 di Asensio, che ristabilisce le distanze e mette fine all'avventura europea della Dea di Gasperini.

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