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L’ex portiere del Brescia Bodart tenta il suicidio gettandosi da un ponte: si salva e viene arrestato

L’ex portiere del Brescia e della nazionale belga Gilbert Bodart ha preannunciato lunedì sera il suo suicidio con un post su Facebook gonfio di odio verso la madre dei suoi figli e qualcuno che lo avrebbe truffato. Poi si è buttato da un ponte sulla Mosa, ma è stato salvato dai vigili del fuoco. Dall’ospedale è stato portato al carcere: è solo l’ultima puntata di una vita tormentata dopo il ritiro dal calcio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Momento personale difficilissimo per Gilbert Bodart: il 61enne ex portiere del Brescia e della nazionale belga è stato arrestato dopo aver tentato il suicidio gettandosi da un ponte. Un gesto che aveva preannunciato qualche ora prima con un drammatico post su Facebook: "Addio ai miei figli, è finita. Grazie alla giustizia per aver avuto la mia morte sulla coscienza".

L'ex portiere tra le altre di Bordeaux, Standard Liegi ed anche Ravenna in Italia, nonché del Belgio tra il 1986 e il 1996, è stato salvato lunedì scorso dai vigili del fuoco dopo aver tentato di togliersi la vita gettandosi nella Mosa, il fiume che attraversa Belgio e Paesi Bassi. Successivamente era stato portato in ospedale e da lì tradotto nel carcere di Huy a causa di una precedente condanna.

Gilbert Bodart con la maglia del Brescia
Gilbert Bodart con la maglia del Brescia

"I servizi di emergenza hanno informato la polizia del loro intervento e la polizia si è accorta che Gilbert Bodart era oggetto di un ordine di arresto. E questo a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d'appello di Liegi in contumacia – ha spiegato il suo avvocato a SudInfo – Non so ancora esattamente a quale pena sia stato condannato, né per quale reato. Lo stesso Gilbert Bodart non lo sa: non è stato informato della sentenza. È stato curato dopo il suo ricovero lunedì sera e poi i medici lo hanno ritenuto idoneo ad essere incarcerato".

L'avvocato di Bodart ha aggiunto di volere che quanto prima al suo cliente venga messo un braccialetto elettronico per poter uscire di prigione: "Vogliamo farlo uscire dal carcere il prima possibile. Ho chiesto al pubblico ministero di tenerlo sotto sorveglianza elettronica in attesa del processo a suo carico. Gilbert Bodart si sta riprendendo pacificamente. Ha attraversato un momento difficile, ma ora è determinato a combattere e difendersi, sia in privato che in tribunale. Lo assistiamo nella sua difesa contro le varie accuse mosse contro di lui, che nega con veemenza".

Bodart, che ha in bacheca vari titoli vinti con lo Standard ed è stato nominato quattro volte portiere dell'anno in Belgio, piazzandosi quarto con la sua nazionale ai Mondiali messicani del 1986 vinti dall'Argentina di Maradona, ha avuto tantissimi problemi negli ultimi anni: recentemente è stato accusato di violenza domestica, rimanendo anche implicato in un caso di minacce contro un promotore immobiliare.

Il post su Facebook di Gilbert Bodart in cui lunedì sera annunciava il suo suicidio
Il post su Facebook di Gilbert Bodart in cui lunedì sera annunciava il suo suicidio

Vicende cui l'ex portiere aveva accennato nel suo post su Facebook in cui lunedì sera aveva preannunciato il gesto estremo che avrebbe messo in atto poco dopo, con insulti alla madre dei suoi figli e il riferimento a qualcuno che lo aveva truffato per 115mila euro, di cui aveva pubblicato il numero di telefono.

Sono soltanto gli ultimi episodi di un'esistenza tormentata dopo che i riflettori si erano spenti su di lui. Bodart, che ha vestito la maglia del Brescia tra il 1998 e il 2000 e poi quella del Ravenna in Serie B, aveva problemi finanziari da tempo a causa della sua dipendenza dal gioco d'azzardo. È stato accusato anche di furto, falso e minacce contro l'ex colonna della nazionale belga (ed ex milanista) Eric Gerets per aver iniziato una relazione con una sua ex fidanzata. Adesso arriva un'ultima tragica pagina della sua vita: i suoi demoni sembrano arrivati ad un punto di non ritorno.

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