Lega Pro, ex giocatore esulta al gol contro la sua ex squadra: “Un imbecille, un animale”

Adesso è guerra aperta tra Padova e Piacenza, colpa di Massimiliano Pesenti dopo la rete segnata con la maglia dei veneti alla sua ex squadra, con una esultanza che non è piaciuta ai tifosi piacentini che hanno mal digerito le mani alle orecchie in segno di sfida e polemica. E non solo: perché oltre alla tifoseria il gesto era rivolto all'ex club il cui presidente Stefano Gatti non ha perso occasione di rispondere con parole furiose verso il suo ex giocatore, andando oltre il limite.
Le accuse nel dopo gara
Il numero uno del Piacenza nel dopo gara si è lasciato andare oltremodo: "Un animale, un imbecille, dovrebbe smettere di giocare a calcio. E il Padova si scusi". Parole inaccettabili di Stefano Gatti ben più del gesto di Pesenti che si è messo le amni alle orecchie a risposta dei tanti fischi che ne hanno accompagnato ogni tocco di pallone. Una esultanza di certo volta a creare nuove tensioni (non a caso è stato sostituito poco dopo) ma di certo nel limite del consentito. Non come le accuse del presidente piacentino che evidentemente ha mal digerito il gesto.
Che cosa ha fatto il Piacenza a questo personaggio? Da noi ha preso sino all'ultimo centesimo, inaccettabile portare le mani alle orecchie dopo il gol. Fosse un mio giocatore lo caccerei, chi ha questo tipo di comportamenti deve smettere di giocare a calcio. Un animale, un imbecille. E aspetto le scuse del Padova
Cos'è accaduto in campo e dopo
Dopotutto c'è chi esulta e chi no davanti alla propria ex squadra, dipende dai rapporti che si sono lasciati al momento dell'addio e probabilmente tra Pesenti e il Piacenza non è corso in questi anni buon sangue. Il giocatore vestiva la maglia piacentina due stagioni fa, anche per lui dunque qualche ruggine da togliere quando al 57′ della sfida di Lega Pro contro la sua ex squadra e, al momento del gol, si è lasciato andare ad un'esultanza polemica festeggiando il pareggio del Padova. Adesso, al di là delle eventuali repliche del Padova o del giocatore, dovrà intervenire la Lega e la Federcalcio perché se è poco carina un'esultanza che spinge alla polemica, è di certo inaccettabile l'accusa rivolta da un presidente ad un calciatore